2013

C’è un tempo per riflettere, un altro per ricordare: grazie, presidente

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Nella vita, ci sono sempre momenti belli ed altri più difficili: « c’è un tempo per piangere, un tempo per ridere », ricordava il poeta Paolo Coelho. Non conta, quindi, quanto si possa stare bene o male in un determinato momento, ma bisogna sempre tener conto del quadro generale. Forse è questa la lezione più grande che Riccardo Garrone ha insegnato a tutti noi: nella serata di ieri, il nostro presidente ci ha lasciato, all’età di 76 anni e dopo ben 11 alla guida della Sampdoria. Non era una prima volta, dato che Garrone aveva già intrattenuto rapporti con la società blucerchiata, quando lo sponsor “ERG” campeggiava sulla maglia della nostra amata ai tempi d’oro di Mantovani. Se ne è andato in silenzio, senza grossi clamori, mantenendo un profilo che aveva ormai adottato negli ultimi mesi: purtroppo, non ha resistito contro una malattia che combatteva da lungo tempo.

Non abbiamo voglia di fare le veci di Wikipedia e raccontarvi la storia di Riccardo Garrone: molti sanno chi rappresenta, qualcuno sa il suo ruolo nel mondo del calcio, ma solo i tifosi della Samp hanno potuto apprezzarne le doti di gestione. Per carità, qualche errore c’è stato; ma come diceva Totò, « nessuno nasce imparato », perciò possiamo ricordare con piacere chi ha tentato di fare il meglio per Lei, sebbene non avesse dimestichezza con il mondo della palla rotonda. In quel lontano inverno del 2002, la Sampdoria navigava in acque turbolente, rischiando persino la C. Tuttavia, Garrone si prese – più che un impegno – una responsabilità: rimettere a posto ciò che non lo era. L’obiettivo non era solamente sopravvivere, bensì riportare i blucerchiati dove meritavano di stare; detto-fatto, la Samp torna in Serie A e vive stagioni anche straordinarie. Magari c’è stato qualche momento buio, ma si navigava bene. Poi, lo strappo tra molti tifosi ed il presidente, con il terribile 2011 ed i tanti errori di gestione. Errori in buona fede, dettati dalla difficoltà nell’avere a che fare con un mondo di cui – come ripeteva spesso Garrone – non era molto pratico. Insomma, citando sempre il poeta portoghese, « c’è stato un tempo per piantare, un tempo per sradicare la pianta. »

Tuttavia, a Garrone va riconosciuto un merito ben più importante: quello di averci riportato vicino, di averci nuovamente unito. Già, perché quanti erano in difficoltà – un decennio fa – vedendo lo stato in cui versava la Sampdoria? Quanti avevano rinunciato a tifare quei colori magnifici? Non bisogna essere riconoscenti a vita, ma « il tempo per rinascere” è stato possibile grazie a questo personaggio tutto d’un pezzo; a volte, lo era così tanto da sembrare addirittura spigoloso, ma in fondo voleva solo il meglio per i colori blucerchiati. Del resto, molti hanno puntato il dito (tra questi, per onestà intellettuale, si aggiunge colui che sta scrivendo..) al fatto che si guardasse troppo il bilancio: beh, dopo 11 anni di presidenza, il più importante dei bilanci è quello dei risultati ed è positivo. Guardando il quadro generale, la Samp può vantare due promozioni in A, una finale di Coppa Italia, quattro partecipazioni europee e tanti soddisfazioni lungo la via. Attimi di felicità che si possono chiamare Cassano o Pazzini, che erano datati 17 maggio 2003 o 14 maggio 2010, che possono coincidere con le invasioni blucerchiate a Brema, Milano o Roma. Insomma, se si guarda il “quadro generale”, non si può che esser contenti. Senza dimenticare le battaglie condotte in Lega sulla divisione dei diritti tv o sulla legge per gli stadi italiani: cose che non riguardano solo la Sampdoria, ma anche l’intero movimento calcistico italiano.

Parafrasando Coelho, « c’è un tempo per riflettere sul futuro, un tempo per ricordare il passato »: adesso, è giusto concentrarsi sul secondo. A nome dell’intera redazione di SampNews24 e dell’intero popolo blucerchiato, ci sentiamo di dire: grazie, presidente. Forse, senza di lei, non saremmo qui a condividere tutti questi bei ricordi.

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