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Zenga riapre la ferita: «Maledetta Europa League, ora Ferrero mi terrebbe»

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Walter Zenga torna sul passato alla Sampdoria: «Col Vojvodina sbagliai a schierare alcuni giocatori. Ferrero adesso non seguirebbe le voci e mi terrebbe»

Dove, ancora non si sa, ma Walter Zenga è pronto per incominciare una nuova avventura, dopo l’amaro in bocca lasciato dalle ultime esperienze. In particolare nel periodo in cui sedette, due stagioni fa, sulla panchina della Sampdoria, club con cui cominciò con il piede sbagliato: «Infatti ancora oggi penso “Maledetta Europa League”. Sbagliai a schierare alcuni giocatori che iniziarono a lavorare 15 giorni dopo rispetto agli altri. Non sto trovando delle giustificazioni – chiarisce ai taccuini de La Gazzetta dello Sport -, perché perdere 4-0 in casa contro un avversario di quel livello non esiste, ma questa era la situazione. Quella sconfitta segnò la mia stagione». L’ultima delusione è arrivata con l’esonero dal Wolverhampton, e proprio la sua esperienza inglese presenta, a sua detta, molti punti in comune con quella vissuta a Genova: «La proprietà non valutò bene il mio lavoro – spiega -, anche perché le cose non andarono meglio dopo di me».
Nonostante l’epilogo infelice, Zenga non serba rancore verso il presidente blucerchiato Massimo Ferrero: «Il rapporto tra di noi è ottimo. All’epoca lui era giovane dal punto di vista calcistico. Infatti mi disse successivamente che, avendo la possibilità di tornare indietro, non mi manderebbe via, evitando di farsi abbindolare da certe voci che giravano». Anche con Antonio Cassano le cose non andarono bene, ma l’ex allenatore doriano tiene a precisare le cause degli attriti: «Con lui il rapporto era normale – ricorda -, ma si presentò un problema: gli spiegai chiaramente che non sarebbe servito solo perché eravamo coperti nel ruolo. Poi arrivò con la fissa “Zenga non mi vuole”, senza capire che la mia idea iniziale era dettata solamente dall’abbondanza nel reparto. Peccato, avrebbe potuto essere importante per la squadra». Messi da parte i dispiaceri del passato, Zenga rivolge lo sguardo al futuro e, naturalmente, adesso l’obiettivo è tornare in Italia: «Ho un paio di rivincite da prendermi».
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