Zamparini replica a Ferrero «Non l'ho minacciato. Chi semina male, raccoglie male» - Samp News 24
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2015

Zamparini replica a Ferrero «Non l’ho minacciato. Chi semina male, raccoglie male»

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Continua lo scontro a distanza e per mezzo degli organi di informazione tra Massimo Ferrero e Maurizio Zamparini. Uno scontro esploso per il mancato rinnovo del contratto di Edgar Barreto con il Palermo e con il conseguente inserimento della Sampdoria, che ha già strappato il sì al giocatore per la prossima stagione come aveva confermato lo stesso Zamparini lo scorso 18 febbraio («La Sampdoria ha fatto un’offerta stratosferica, oltre un milione di euro. Al Palermo queste cifre le prendeva Miccoli e penso preferirà la Samp»). 

La delusione è tanta per il patron rosanero che, per circa 400.000 euro di distanza tra l’aumento salariale proposto dal Palermo e l’ingaggio doriano, si fa sfuggire di mano un centrocampista maturo (a luglio compierà 31 anni), nonchè il capitano della squadra.

«Ferrero non può andare a dire in televisione che l’ho minacciato di morte, sono farneticazioni – ha detto quest’oggi Zamparini interpellato da Radio Sportiva – Quando l’ho sentito per parlare di Barreto, lui mi avvisò che lo stava trattando, io gli risposi che stavamo lavorando al rinnovo del giocatore. Lui è andato a dritto, quindi mi sono sentito in diritto di scrivergli questo messaggio. “Finalmente ti ho conosciuto per quello che sei. Ti attendo fiducioso sulla riva del fiume“. Ma non per aspettare lui, ma per aspettare la fine che farà la sua Sampdoria. Lui l’ha vista come una minaccia di morte, ma non è così. Gli ho anche detto che chi semina male, raccoglie male.

Munoz aveva deciso di non rinnovare, Ferrero mi ha dato 500.000 euro per un giocatore pagato sei milioni. Viviamo in un mondo di sciacalli, io non mi comporterei mai così. Ferrero non è stato corretto nei miei confronti, la trovo una scorrettezza unica. Si è lasciato trasportare da questa ventata di popolarità al grido di “io sono il nuovo, voi non capite niente”. Quella della minaccia di morte è una cosa grave, per fortuna la gente mi conosce e sa che non avrei mai fatto una cosa del genere. Barreto? Ha fatto la sua scelta, non si può biasimare. Si vede che l’aspetto economico ha prevalso rispetto a quello affettivo». 

Queste dichiarazioni molto pesanti di Zamparini si vanno a sommare a quelle rilasciate ieri alla Gazzetta dello Sport: «E’ folle, non l’ho mai minacciato di morte. Ho i messaggi conservati, presenterò tutto in Federazione e denuncerò lui. Io gli ho solo detto di non parlare con Barreto nel momento in cui stavo trattando il rinnovo. E gli ho scritto: ‘Bravo, ti aspetterò sulla riva del fiume’. E non era certo una minaccia».

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