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Zamparini lascia: «Ancora due mesi, poi dirò addio al calcio»
Esoneri, litigi, dichiarazioni shock: Maurizio Zamparini è un po’ di tutto questo messo assieme. Al termine di questa stagione, ancora più travagliata delle precedenti, che ha visto la guida tecnica del Palermo cambiare continuamente interprete, il vulcanico presidente ha deciso di dire addio al mondo del calcio, perlomeno tricolore, come svelato da lui stesso a margine dell’assemblea di Lega svoltasi questo pomeriggio.
«Ho ancora due mesi di calcio italiano, poi lascio», annuncia Zamparini dopo tutte le contestazioni che i tifosi rosanero gli hanno riservato in questi anni. Tuttavia, come un testamento, esprime alcune preferenze su quello che ne potrà essere dopo la sua uscita di scena: «Sarei felice se il club lo prendessero i palermitani, gli investitori stranieri scappano – spiega – perché qui non esistono tempi e certezze».
Analizzando la stagione corrente, sembrano quasi più gli allenatori cambiati che i punti ottenuti: «È un’annata no, con tutti i casini che sono successi. Una volta esoneravo io gli allenatori – riporta La Gazzetta dello Sport – adesso vanno via loro. Ne usciremo con Novellino. Ma con i pareggi non ci salviamo, dobbiamo andare su tutti i campi per vincere a parte che allo Juventus Stadium».
Nonostante striscioni, proteste e quant’altro, Zamparini continua a sostenere che i suoi oppositori siano una minoranza insignificante rispetto alla platea rosanero: «A Palermo mi contestano in 50…uno spicchio, non è Palermo. La vera Palermo mi abbraccerebbe anche se dovessimo retrocedere. L’anno prossimo non farò il presidente, di sicuro. Ho 75 anni, ho altre cose da fare».
Questo addio, comunque, sarebbe sì dettato da delusioni sportive e da diffusi malcontenti, ma in parte anche da battaglie mai vinte: «La Lega è espressione del sistema Italia. Oggi è una delle mie ultime riunioni: ritiro il ricorso che ho fatto, ma non sono d’accordo su questo sistema economico – conclude – ho fatto il Don Chisciotte per una vita».