Yelena Boskov: «I tifosi della Sampdoria al funerale mi hanno commosso» - Samp News 24
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2014

Yelena Boskov: «I tifosi della Sampdoria al funerale mi hanno commosso»

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E’ ancora fresco il ricordo di Vujadin Boskov, grande allenatore serbo che a Genova sponda Sampdoria è riuscito a regalare moltissime gioie ai tifosi blucerchiati. Di Boskov ha parlato sua moglie Yelena, che domenica sarà a Marassi per Samp – Napoli; Yelena Boskov ha dichiarato: «In casa non facevamo attenzione a frasi come “Rigore è quando arbitro fischia”, io ad esempio l’ho letta in un libro, poi un giorno inizò a ripeterle a voce alta e ci ridevamo sopra, fino a farle entrare nelle frasi senza alcun motivo, all’improvviso».

Yelena ha continuato: «Litigi? Le chiavi, lui se le dimenticava sempre e pretendeva che rimanessi io ad aspettarlo ma non litigiavamano mai, erano discussioni e poi alla fine ti fregava sempre». Yelena Boskova ha poi parlato delle passioni del marito: «Oltre al lavoro, si interessava molto di storia e di geografia, era un grande appassionato di queste cose e se non avesse giocato a calcio e poi allenato avrebbe fatto l’insegnante. Poi c’era la caccia, ma spesso giocava pure a tennis». 

La signora Boskov ha aggiunto: «Era uno che voleva vincere e reagiva sempre a modo suo alle sconfitte e alle vittorie, diceva: “bene tra quattro giorni si gioca un’altra partita”. Ricordo che l’anno dello Sucdetto della Sampdoria addirittura sette o otto domeniche prima mi aveva detto che avrebbero vinto, perché vedeva bene lo spogliatoio». Poi Wembley, il grande rimpianto doriano: «Disse che il barcellona era più forte e avrebbe vinto con la Sampdoria». Due parole anche su Vialli: «Vialli era il figlio maschio che non abbiamo mai avuto, mi ha telefonato per dirmi che non sarebbe venuto al funerale per motivi di lavoro». A proposito del funerale la moglie di Boskov ha detto: «Dico solo che c’erano molti tifosi della Sampdroia, un gruppo di ragazzi che è venuto a incitare il loro ex mister e ha scritto “Ciao Grande Vujadin”. Quando l’ho visto ho pianto, lo avrebbe fatto anche mio marito».

Yelena Boskov si è poi lasciata andare a Il Secolo XIX a vari ricordi sul marito Vujadin: «La prima volta che l’ho visto è stato a Novi Sad, ma fu lui per primo a notarmi anche se poi ci ha messo tre anni per farsi avanti. La nostra gioia più grande invece è stata nostra figlia, che domenica sarà allo stadio con me, invitate dalla società Samdoria. Il dolore più grande invece è stato la guerra nel nostro paese, non abbiamo avuto vittime in famiglia ma fu una gran tragedia». C’è anche un rimpianto professionale per Boskov: «Una volta allenava in Svizzera al Servette e doveva andare al Parma ma scoppiò il caso Parmalat e saltò tutto».  

 

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