2014

Wszolek: «Mi trovo bene a Genova, sono contento della mia stagione»

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In una stagione discontinua come questa, c’è qualcuno che può dirsi soddisfatto al 100%: quel qualcuno è Pawel Wszolek, arrivato sotto silenzio dal fallimento del suo club, il Polonia Varsavia, e che ha trovato minutaggio e spazio in quel di Genova. E ciò è avvenuto sia con Rossi che con Mihajlovic, con 14 presenze stagionali tra campionato e coppa: «Sono davvero contento: non avrei mai pensato di giocare così tanto, anche se il mio obiettivo era proprio quello – spiega Wszolek in un italiano ancora rudimentale, anche se i progressi linguistici del ragazzo sono da apprezzare – Spero di continuare ad avere la fiducia dell’allenatore».

PRIMI GIORNI – L’inizio con la Samp a Bardonecchia non è stato dei più semplici: «Non sapevo una parola di italiano». Ad aiutarlo ci pensavano Berardi, Costa e il vice allenatore Limone in inglese, seppur Wszolek lo mastichi appena: «Sì, ricordo quei giorni e voglio ringraziare ancora tutti per l’aiuto che mi hanno dato. Adesso sto studiando l’italiano: non lo capisco molto bene, perché parlate molto veloce e nemmeno lo parlo ancora bene, però nelle prime lezioni ho cercato di imparare subito i termini che possono servire di più – ha confessato il polacco a “Il Secolo XIX” – E adesso durante gli allenamenti riesco a comprendere quasi tutto».

RIASSUNTO – Questa prima parte di stagione è stata vista così da Wszolek: «Ricordo benissimo il mio esordio a Trieste, in quello stadio grande e quasi vuoto (il Nereo Rocco, ndr). Ricordo il gol e la rabbia quando ho visto il guardalinee con la bandierina alzata. Non era fuorigioco – ricorda l’ala blucerchiata – Ho provato una grande emozione quando sono entrato a San Siro e a Firenze, ma sopratutto quando ho giocato allo Juventus Stadium. All’andata, prima giornata di campionato, era venuto a Genova mio fratello e io ero rimasto in tribuna. Stavolta è rimasto a casa e mi ha visto in televisione».

CASA WSZOLEK – I contatti con i familiari in patria sono quotidiani tramite Skype e social media: «Ci sentiamo ogni giorno. Nei mesi scorsi per qualche periodo è venuta la mia fidanzata, Magda, che ha vent’anni e abita a un chilometro da casa mia a Tczew – racconta Wszolek, 21 anni – Adesso però è tornata in Polonia perché deve dare alcuni esami all’università. Tornerà il mese prossimo. La sua presenza è stata molto importante per me».

GENOVA – Sul clima, almeno, non ci sono stati problemi d’ambientamento: «Assolutamento no. Qua in questi giorni avete freddo e c’è una temperatura sui dieci gradi; a casa mia, il termometro già da novembre segnava meno dieci e anche meno quindici. Ecco, magare piove molto qui a Genova». Sulla sua vita in città, il ragazzo è quasi monolocale: «Mi alleno e poi mi riposo. Esco quasi tutti i giorni per fare la spesa in un supermercato vicino Nervi. Ogni tanto vado a giocare a bowling alla Fiumara – racconta il giovane giocatore della Samp – Ho girato un po’ Genova, mi piace l’area del Porto Antico. E mi piacerebbe girare anche un po’ l’Italia. Una volta sono stato a Pisa per la torre pendente, è molto famosa in Polonia. E a Capodanno sono stato a Venezia, città bellissima. Vederla dal vivo è tutta un’altra cosa».

ROSSOBLU – Domani, intanto, si gioca contro il Bologna: «Giocheremo come sempre per vincere, stavolta però contro una diretta concorrente. Le squadre italiani sono molto forti, il livello non è paragonabile a quello dell’Ekstraklasa, il campionato polacco. In ogni partita hai qualcosa da imparare a livello di esperienza». Infine, il derby tra due settimane: «All’andata ero in tribuna e mi aveva emozionato lo spettacolo dei tifosi: non ho mai visto niente di simile. Spero di viverlo sul campo, nello spogliatoio abbiamo già da tempo in testa questa partita – chiude Wsozlek – E’ una partita da non sbagliare».

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