2013

Wszolek, il polacco di ferro: poche distrazioni, tanto impegno

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Ormai i tifosi lo chiamano “Paolo”: l’hanno italianizzato. Forse perché, dalle parti di Bogliasco, Pawel o sopratutto Wszolek è troppo difficile da pronunciare. Rossi lo ha utilizzato un po’, ma Mihajlovic sembra averlo coinvolto subito nel suo nuovo progetto tattico: quel 4-2-3-1 che tanto può far bene al ragazzo venuto dal Polonia Varsavia, club fallito nella scorsa estate. In realtà, l’esterno avrebbe anche già all’attivo un gol in A, ma l’errore arbitrale gliel’ha cancellato dagli almanacchi e quella gara contro il Cagliari a Trieste rimane un rimpianto. Si può dire che Wszolek rappresenti una delle poche sorprese positive di quest’inizio di campionato: può fare di meglio, ma il ragazzo sembra sulla buona strada per conquistarsi l’affetto del pubblico blucerchiato.

Rossi lo bersagliava per le difficoltà linguistiche, nonostante l’aiuto del connazionale Salamon, che era nel nostro paese da molti anni ormai. Tuttavia, l’esterno sta comunque frequentando un corso di italiano, in un istituto a via XX Settembre, come riporta “Il Corriere Mercantile”: un modo per colmare il gap dai compagni, specie in campo e negli allenamenti. Del resto, Wszolek si è permesso poche distrazioni da quando è arrivato a Genova: ha ereditato la casa di un altro blucerchiato che è stato molto apprezzato dal gruppo come Tommaso Berni. Le uniche eccezioni alla sua routine tra campo e corsi di lingua sono il pesto, di cui il polacco si è innamorato subito, e la Playstation. In fondo, Wszolek è un ragazzo 21enne. L’unico fastidio, in questi primi mesi di Samp, è stato rappresentato dai piccioni: sono stati loro domenica a non consentirgli una prestazione al meglio delle sue possibilità. Si spera che a “San Siro” non debba occuparsi di queste cose.

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