2015
Volpi: «Il derby? Partita unica. Beato chi la gioca…»
Tutte le vittorie valgono 3 punti. Affermazione innegabile, con una sola eccezione. Sabato sera, a Marassi, andrà in scena una partita il cui significato va al di là della posizione in classifica e della freddezza delle statistiche. Il derby di Genova vale molto di più. Lo sanno i tifosi blucerchiati, lo sa in cuor suo Sinisa Mihajlovic, lo sanno tutti gli appassionati di calcio. E lo sa Sergio Volpi, che aveva il vizio esultare al fischio finale di ogni Sampdoria-Genoa. Cinque derby giocati: 4 vittorie e un pareggio. Un bottino invidiabile che l’ex capitano rivendica con orgoglio. Lo abbiamo sentito in esclusiva, per farci raccontare cosa significa questa partita dal suo punto di vista.
Sergio Volpi, partiamo da quelle 3 vittorie consecutive in serie B…
«I miei ricordi sono tutti positivi. Aver giocato 3 derby nel 2002/2003 ed averli vinti tutti penso che sia stata una soddisfazione impagabile, davvero».
Come si vince una partita del genere con una pressione così grande da gestire?
«Si gioca dando tutto quello che si ha da dare, l’ho vissuta sulla mia pelle e ti garantisco che si tratta di una partita unica da giocare. Me l’avevano descritta in un certo modo e onestamente non ci credevo. Mi è bastato arrivare allo stadio per capire che era tutto vero. La gente ci tiene non una ma venti volte in più rispetto alle altre partite».
E’ vero che si tratta di “una partita a sé” oppure i valori in campo risultano decisivi? Quell’anno eravate obiettivamente più forti del Genoa…
«Penso che sia realmente una partita a sé. E’ vero però che quell’anno eravamo superiori, siamo stati semplicemente bravi a legittimare il pronostico che ci vedeva favoriti».
Samp in periodo di difficoltà, Genoa in ripresa. Chi può realmente trarre vantaggio dalla situazione attuale?
«La Samp saprà trovare gli stimoli giusti per affrontare al meglio la partita. Difficile dire chi potrà trarne vantaggio. Sono convinto che sarà una partita bella da vedere. Sono due ottime squadre».
L’unico reduce da quelle vittorie è Angelo Palombo. Lo hai visto crescere forse meglio di tutti, ti senti di dargli un consiglio da capitano a capitano?
«Beato lui che può ancora giocare una partita del genere! Angelo è cresciuto ed è diventato un punto di riferimento per la Samp. Non ha bisogno dei miei consigli, sarà lui a dover illuminare i nuovi che non hanno ancora affrontato il derby di Genova. Oltre ad Angelo credo che anche il mister saprà “metterli a posto” conoscendolo».
Al di là del risultato di sabato, chi è più forte tra le due?
«Diciamo che a gennaio si sono rinforzate entrambe. La Samp ha preso giocatori di classe ed esperienza che possono fare la differenza. Il Genoa sta giocando bene e sta facendo un ottimo campionato. Speriamo che sia una bella partita e che alla fine vinca…beh no, non lo dico».