Volpi e la Samp: «Ci penso spesso. Vorrei tornare come allenatore» - Samp News 24
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2013

Volpi e la Samp: «Ci penso spesso. Vorrei tornare come allenatore»

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C’è chi fatica a ricordare l’ultimo successo della Samp in terra cagliaritana. In effetti, i sardi rappresentano una vera e propria bestia nera per la Samp, che non riesce mai a batterla con facilità né in casa, né fuori. Tuttavia, Sergio Volpi c’era nell’ultima vittoria blucerchiata sul Cagliari: 4 novembre 2007, Cagliari-Samp 0-3. E l’ex capitano della Samp si ricorda bene quella domenica: «Finì tre a zero per noi, tutti gol ravvicinati in pochi minuti. Un toccasana per noi». Già, perché la Samp veniva da una batosta casalinga – 5-0 contro il Milan di Ancelotti – che aveva messo persino a rischio Mazzarri. Invece, un suo gol aprì le danze al “Sant’Elia”: «C’è un cross, la difesa devia la palla fuori area, mi ci avvento d’istinto e indovino un tiro al volo che entra in rete – racconta l’ex giocatore blucerchiato ai microfoni de “Il Secolo XIX” – Un bel gol, liberatorio, visto il momento che vivevano. Poco dopo, altri due sigilli di Caracciolo e Maggio hanno archiviato la pratica nel primo tempo».

Sarebbe bello se accadesse anche per la Samp oggi pomeriggio in quel di Trieste: «Ci ho pensato anch’io, spero che i blucerchiati si riscattino subito dal derby perso in casa. L’ho visto in televisione, anche se volevo venire al “Ferraris”, ma poi ho avuto un contrattempo – racconta Volpi, in blucerchiato dal 2002 al 2008 – Loro hanno la forza per farlo, sarebbe l’ideale per il morale e per il proseguo». Sulla stracittadina persa, Volpi dice la sua: «Ho giocato a calcio per anni e so che certe serate possono capitare: non c’è bisogno di fare drammi. E’ la serata in cui ti va tutto male». I tifosi, però, sono stati impietosi e hanno definito i giocatori “cadaveri”: «Hanno visto la squadra scarica e si sono arrabbiati, è normale. Da calciatore, vi assicuro che certe volte si è scarichi anche senza essersi preparati male – confessa Volpi – E’ un fatto di tensione: ci sono situazioni in cui la tensione cresce al punto giusto ed altre in cui esplode e ti scarica. Forse la giovane età della Samp ha giocato un brutto scherzo».

Quindi, per Volpi, la distanza tra Genoa e Samp vista nel derby non esiste nella realtà: «Il Genoa lo conosco meno, ma seguo la Samp e non credo il valore della squadra sia quello visto domenica. E’ grosso modo la squadra dell’anno scorso, con Gabbiadini per Icardi e Da Costa per Romero – precisa Volpi – Non ci sono grossi motivi per ritenere che la squadra sia così inferiore a quella dell’anno scorso. Se l’obiettivo l’anno scorso era la salvezza, è raggiungibile anche quest’anno. Certo, ci vuole cattiveria, ma andiamoci piano con i processi. Una caduta, per quanto rovinosa, può capitare». E il Cagliari non è il miglior punto da cui ripartire: «Non lo era neppure quel giorno del 2007. Speriamo vada così anche a Trieste».

Volpi è l’attuale allenatore dei giovani del Brescia, ma ci si chiede se gli manchi la Samp: «Molto, è spesso nei miei pensieri. Sono stati sei anni di grandi soddisfazioni sportive, ma anche umane. A Genova ho vissuto la parte più esaltante della mia carriera, ho conquistato la nazionale, avevo e ho tuttora un rapporto speciale con società e tifosi – confessa un felice Volpi – Come potrei scordare tutto questo? Certo che ci penso, spesso». Un pensiero sul tornarci da allenatore, infatti, è ben presente nella testa dell’ex giocatore blucerchiato: «Non è un pensierino, è semplicemente il mio sogno. Non dico in prima squadra, sarebbe oggettivamente troppo, ma allenare le giovanili sarebbe il massimo». Inoltre, in quel giorno di novembre a Cagliari, al suo posto entrò uno destinato a fare la recente storia della Samp: «Se non sbaglio, entrò un giovanissimo Andrea Poli, a pochi secondi dal 90′ – chiude Volpi – Ha portato bene anche a lui quella giornata. Speriamo porti bene pure alla Samp a Trieste».

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