2015

Viviano, cuore viola: «Partita speciale. Sousa grande allenatore»

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Grande ex della prossima partita è sicuramente Emiliano Viviano, che ha vestito la maglia della Fiorentina nella stagione 2012-2013. Ormai è cosa assodata, il portiere blucerchiato è un grande tifoso della Viola e domenica per lui sarà diverso: «È ovvio che per me non è una partita normale – esordisce ai microfoni di Premium SportIo sono tifoso viola, come tutti sanno, per cui è una partita particolare. Però, quando si va in campo nei 90 minuti, non cambia niente. Anche se giochi contro la squadra per cui tifi, la squadra del tuo cuore, riesci comunque ad estraniarti per il tempo dell’incontro».

Con tutte le maglie che ha vestito, i cinque incroci con i toscani hanno sempre avuto un lieto fine, tranne uno: «Io bestia nera? Sì, ma credo sia soprattutto frutto del caso. Persi per la prima volta l’anno scorso a Firenze. La fede non si cambia, è una delle poche cosa che nella vita rimangono sempre uguali, ma io sono un professionista e devo comportarmi come tale. Ho una società che mi paga e ha investito su di me, devo dare il massimo per la Samp».

Tifoso incontenibile, tanto da aver chiamato sua figlia Viola per la ragione che ben potete immaginare: «Ho sempre pensato di impostare il mio rapporto con la gente sulla sincerità, e non vedo perché uno debba nascondere quello per cui uno ha vissuto, che ama e amerà per il resto della vita. Sono un giocatore della Sampdoria, certo. Sta di fatto, però, che sono e rimarrò per sempre un tifoso della Fiorentina».

Il capoluogo toscano ritorna sempre nella vita del numero 2 blucerchiato: «È una cosa particolare. Ho esordito col Bologna contro di loro e poi ho giocato per la prima volta con la Nazionale proprio a Firenze. Vestire quella maglia è un’emozione forte, fortissima. Ho vissuto sul campo quello che prima provavo sugli spalti. Tanti si rivedevano in me, perché ero arrivato dove volevano arrivare loro».

Messi da parte i sentimenti, si torna poi a parlare di Sampdoria, che finalmente è riuscita ad ottenere un punto in trasferta dopo tanto tempo: «Ci spiace per la partita col Chievo, perché abbiamo preso un gol stupido dopo essere andati subito in vantaggio. Però loro sono una squadra rognosa, reduce da diverse sconfitte consecutive. Per la qualità che abbiamo dobbiamo vincere su ogni campo. Un punto comunque aiuta a smuovere la classifica in una A molto equilibrata». La prossima sfida, però, si giocherà i casa, dove il Doria sta andando forte: «Giocare nel nostro stadio è complicato per tutti. Abbiamo un pubblico meraviglioso, che ci spinge, ci trascina ed esalta le nostre potenzialità».

La squadra di Paolo Sousa riuscirà a mantenere la posizione attuale per meritarsi lo Scudetto a fine anno? Beh, Viviano non ha dubbi: «Non lo dico per scaramanzia. Intanto è prima con merito, anche se se ne parla anche sin troppo poco. A parte con il Torino, ho visto tutte le loro partite: le due sconfitte contro Roma e Napoli sono arrivate immeritamente. È una squadra formata, che fa un calcio bello e che tiene il pallino del gioco. Sousa è un grande allenatore, ha fatto risultati in tanti posti diversi. Ha dato una mentalità più internazionale rispetto a chi lo ha preceduto, che comunque ha lavorato bene per tre anni. Mi stupisce la consapevolezza che questa formazione possiede: riesce a gestire i momenti della partita in maniera perfetta». Pare quasi impossibile da battere, ma ogni squadra ha un punto debole, per quanto forse sia essa: «Il contropiede? È una delle maniere, come ha fatto vedere la Roma. Per la Viola vedere gli esterni alti dei giallorossi fare i terzini è una soddisfazione, una mezza vittoria. Poi anche la loro hanno giocatori e qualità incredibili quindi sono riusciti a portare a casa i tre punti. La Fiorentina però ha fatto una grandissima partita dando una dimostrazione di forza».

Tanti elementi di qualità, tra i quali in grande spolvero Josip licic, che ieri sera in Europa League ha firmato una doppietta contro il Lech Poznan: «Speriamo che ieri in Coppa abbia dato tutto. Ci sono tanti giocatori di livello a Firenze, con alcuni ho avuto anche la fortuna di giocarci insieme. Dovremo studiare le contromosse adeguate per ribattere colpo su colpo. Sappiamo però che ci sarà da soffrire».

Un’ultima battuta sugli obiettivi di questo campionato, con l’ambizione di ritornare magari in Europa: «Noi dobbiamo fare più punti possibili, perché le somme si cominciano a tirare tra marzo e aprile. Abbiamo tantissima qualità, talvolta inespressa, e bisogna metterne in campo il più possibile. Vedremo dove saremo più avanti. La gara di domenica è importante, perché vincere contro avversari simili incrementa la fiducia e l’autostima».

 

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