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Visciola: «Sampdoria, sei sulla strada giusta»

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Lo Chef, prima stella Michelin, Marco Visciola ha fatto il punto sulla Sampdoria: le parole a La Repubblica

Marco Visciola, prima stella Michelin, ha fatto il punto sulla Sampdoria di Andrea b. Essere a capo di una brigata in cucina è come fare l’allenatore, quindi sono comprensibili le difficoltà che la squadra blucerchiata ha incontrato sul suo cammino. Le parole a La Repubblica.

STELLA MICHELIN«Non mi aspettavo un simile riconoscimento, anche se ricevere l’invito alimenta sempre qualche speranza. Ho così deciso di portare insieme, sul palco, la cucina e la Sampdoria. Una squadra di calcio, come un piato tipico, rappresenta una città, una regione: l’accostamento è perfetto».

DIFFICOLTAPIRLO«Non bisogna mai pretendere tutto e subito. La fretta non aiuta. Anche questo premio è un riconoscimento al lavoro sviluppato negli anni. Amo ripetere che quando apri un’attività con venti persone nuove, serve tempo. Nel calcio vale lo stesso discorso».

TIFOSO«A 14 anni ero abbonato in Gradinata Sud, le trasferte con il club di Bogliasco, anche in Europa, compresa Brema. Sono cresciuto con la Sampdoria. Dopo la scuola, finiti i compiti, correvo al Poggio per guardare da vicino i campioni allenarsi. Ero piccolo, ma ho vissuto l’età dell’oro, l’arrivo di Gullit, fino ai giorni nostri».

MANCINI«Ricordo il giorno dell’addio con la Fiorentina, l’ho sempre considerato un simbolo di un’epoca straordinaria. Ora c’è Andrea, speriamo si possa tornare in posizione importante».

SAMPDORIA«Penso sia la strada giusta, sta diventando un appuntamento quasi fisso. È un grande gruppo, sta mostrando attaccamento alla maglia, quello che serve in un momento così difficile. Kasami, l’ultimo arrivato, è la rivelazione, Borini una garanzia, i “vecchi”, Ravaglia, Depaoli, Murru, garantiscono la continuità».

RICETTA«Deve essere un piatto dedicato alla rimonta in classifica, qualcosa di speciale, unico. In passato ricordo l’iniziativa con la Samp, dopo il crollo del Morandi, con i calciatori a Eataly a trasformarsi in cuochi e camerieri per un giorno, con il ricavato per le famiglie delle vittime. Come in campo, avevamo cercato qualcosa di adatto a ognuno. Quagliarella faceva il pizzaiolo. Nella stessa location, sempre Fabio, era stato il protagonista della scenetta con Candreva che, in versione cameriere, serviva piatti prelibati al bomber anticipo degli assist in campo».

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