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Virzì e il ruolo di procuratore sportivo: «Molti gettano fumo negli occhi»

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Esclusiva SampNews24 – Gianluca Virzì descrive gli aspetti fondamentali del ruolo di procuratore sportivo

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Gianluca Virzì ha spiegato ai microfoni di Sampnews24.com quali sono gli aspetti fondamentali del ruolo di procuratore sportivo: «Oltre al giocatore, bisogna instaurare un rapporto con i genitori. I ragazzi sono il risultato di questo rapporto confidenziale. La prima cosa è dimostrare fiducia, purtroppo a volte viene messa in discussione per via di alcune persone poco serie che si improvvisano procuratori e portano fregature. Molti non lo sono neanche, sono abusivi. Quando crei un danno nell’immaginario comune, si genera diffidenza. Al primo posto, come ho detto prima, c’è il rapporto umano».

«Perdere la procura di un calciatore quando ottiene fama? È un rischio di percorso che ci sarà sempre, ma è relativo. Se il rapporto di fiducia e rispetto rimane tale, basato sui fatti, i rischi si superano. Faccio un esempio: dopo ogni partita, i ragazzi ricevono molti messaggi sui social da procuratori famosi, è logico che si sentano pieni di attenzione. Io però vengo informato di questa cosa. È facile per un agente avvicinarsi quando si intravedono grandi prestazioni, ma il vero ruolo dell’agente si nota nelle difficoltà, se c’è un infortunio o un momento poco felice. In questo caso, il grande nome non si fa trovare, getta fumo negli occhi. Fino a oggi ho perso solo un 2000, lo ritenevo importante e ora gioca in Primavera 2. Però non trattengo nessuno con la forza», ha concluso l’agente Virzì, che cura gli interessi di Kevin Leone e Simone Leonardi della Sampdoria.

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