2014

Viganò e la Samp: «Si prospetta un buon anno per questa squadra»

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Oggi presidente della Luese, un tempo massaggiatore della Sampd’oro: questo il presente e il passato di Sergio Giosuè Viganò, uno dei protagonisti dei colori blucerchiati ai tempi dei successi dell’era Mantovani. E Viganò ha buone parole da spendere su questa Sampdoria: «Mi sembra ben costruita. Credo sia più forte della formazione dell’anno scorso perché – Mustafi a parte – non ci sono state cessioni significative, mentre sono arrivato giocatori come Viviano, Bergessio, Silvestre e lo stesso Fedato. Un gruppo che comprende elementi di esperienza e giovani di prospettiva, con esperienza e ambizione idonee a supportarsi».

Insomma, si prospetta un buon anno per la Samp: «Ci sono tutte le premesse perché la Samp faccia un ottimo campionato: i valori tecnici sono di buon livello e in panchina c’è Sinisa – afferma Viganò ai microfoni de “La Gazzetta del Lunedì” -. Sapevo che sarebbe diventato un professionista di alto livello, fin da quando giocava aveva personalità e grande capacità di lettura del gioco e della partita». Viganò ricorda la trasformazione di Mihajlovic all’inizio della sua avventura con la Samp: «Eriksson aveva avuto l’intuizione di trasformarlo in centrale difensivo, ruolo che gli consentiva di sfruttare l’intelligenza tattica e di impostare il gioco con i suoi lanci perfetti. Ma oltre a lui c’erano il Mancio, ma anche Lombardo, Gullit, Platt, Jugovic: era una squadra che avrebbe meritato di più».

Viganò chiude con un’analisi sulla Samp che ha vissuto ai tempi d’oro: «La mia Sampdoria era una squadra dai valori tecnici eccezionali, ma dietro ogni giocatore c’era anche un uomo di spessore. Infatti molti di quei ragazzi sono diventati allenatori di grande prestigio».

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