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Luciano Vietto, l’argentino cresciuto in Liga – VIDEO
Se dovesse partire anche Muriel, l’arrivo di Luciano Vietto sarebbe un’ottima idea di mercato: prezzo e ingaggio, però, sono dei grandi ostacoli
Due anni fa, furono Fernando e Joaquin Correa. L’anno scorso, toccò a Dennis Praet. La Sampdoria sembra ormai potersi permettere un acquisto all’anno che sia eccitante per i tifosi e abbia una valutazione importante. Tutto questo è possibile anche e soprattutto per la politica di player trading, ma non c’è dubbio che i tifosi possano esser soddisfatti nel veder crescere dei giovani campioni; realisticamente è difficile trattenerli, ma questa è la dimensione odierna della Sampdoria. Tra i colpi che però si potrebbero realizzare in questa torrida estate, ce n’è uno che farebbe saltare dalla sedia tanti operatori di mercato: è un attaccante, argentino (ma con passaporto italiano) e negli ultimi tre anni ha incantato in Liga, sebbene l’ultima stagione sia stata meno positiva. Luciano Vietto è un nome che onestamente è difficile accostare alla Sampdoria, ma è possibile che i dirigenti blucerchiati ci stiano pensando come colpo a effetto. In fondo, Vietto ha sempre saputo reagire alle difficoltà: cresciuto nella provincia di Cordoba, è stato scartato dal vivaio di due grandi club – Estudiantes e Rosario Central – prima di finire al Racing Club de Avellaneda. In quella squadra, fu Diego Pablo Simeone a lanciarlo nel mondo dei professionisti. Nel 2014, il Villarreal decide di portarlo in Spagna, pagando 5,5 milioni di euro al Racing Club. Basta una sola stagione d’ambientamento in Liga per far capire il valore del giocatore, che viene nominato MVP del mese di dicembre e gioca una grande Europa League.
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A quel punto, Simeone – nel frattempo passato all’Atlético Madrid – lo rivuole con sé e lo acquista dal Sottomarino Giallo: i Colcheneros raggiungono la finale di Champions League, ma per Vietto non c’è sufficiente spazio, complice la concorrenza di Fernando Torres, Antoine Griezmann e Jackson Martinez (andato via solo a febbraio). Così Vietto emigra in prestito al Siviglia nell’ambito dell’affare che porta Kevin Gameiro a fare il tragitto inverso: il club ha anche l’opzione per comprare il suo cartellino, ma la lavatrice tattica di Sampaoli non funziona con Vietto, che non trova lo spazio necessario e delude parzialmente anche in Andalusia, tornando così alla casa madre dell’Atlético. Le partenze di Muriel e Schick – con tanto di lauti incassi – permettono economicamente una suggestione del genere. Sembra chiaro come la Sampdoria non voglia dilapidare tutto il raccolto con un solo pezzo, ma è anche vero che l’arrivo di Vietto avrebbe tre conseguenze positive. Prima: il semplice hype. Le maglie dell’argentino andrebbero a ruba e il giocatore potrebbe misurarsi con un nuovo campionato. Seconda: la logica del player trading. Transfermarkt segnala che la valutazione di Vietto è di 12 milioni di euro; ma anche fossero 15, potenzialmente un domani potrebbero raddoppiarsi. Terza: una motivazione tattica. Vietto è un giocatore dalle buone letture e può tranquillamente fare sia la prima che la seconda punta. In tutto questo, ci sono anche degli ostacoli notevoli: la valutazione non è bassa; l’Atlético Madrid l’ha comunque pagato 20 milioni di euro per averlo dal Villarreal nell’estate 2015; l’ingaggio di Vietto gravita sui 4 milioni di euro. In più, un altro guaio potrebbe essere il blocco del mercato per l’Atlético, che magari costringerà Vietto a Madrid. Certo, però, perché non provarci? La Sampdoria ha forse l’obbligo di farlo.