2013

Vierchowod: «Samp-Juve, partita difficile. Gabbiadini…»

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Sampdoria-Juventus sarà la prima gara del campionato blucerchiato ed il “Corriere Mercantile” ha pensato di intervistare un eccellente doppio ex per parlare della partita: Pietro Vierchowod. Cuore sopratutto blucerchiato, visti i suoi trascorsi a Genova dal 1983 al 1995, l’ex difensore ha vissuto per intero l’era della “Sampd’oro” di Paolo Mantovani; in bianconero, invece, si trasferì nel 1995/1996 ed ebbe la fortuna di vivere la Champions League vinta dalla Juventus in quel di Roma, nella finale contro l’Ajax. Sulla partita di sabato, Vierchowod si pronuncia così: «In chiave blucerchiata, è la partita più difficile in questo momento. Ho visto la Supercoppa e la Juve ha ricominciato da dove aveva finito, esibendo uno strapotere tecnico e agonistico davvero impressionante – esordisce l’ex difensore – credo che con Tevez siano diventati più forti, nonostante fosse una squadra difficile da migliorare».

La Samp, a questo punto, può colmare comunque questo divario: «Sul piano della qualità non credo ci sia confronto e, in casi come questi, la squadra sfavorita deve metterla sul piano della forza fisica e del dinamismo – afferma Vierchowod, 54 anni – inoltre, in avvio di campionato le sorprese sono sempre possibili, anche se la Juve vista contro la Lazio mi sembra meno “in costruzione” del Milan sconfitto dalla Samp lo scorso anno». Tuttavia, l’ex blucerchiato apre uno spiraglio: «I blucerchiati, in ogni caso, hanno un vantaggio: non è da gare simili che devono ottenere i punti-salvezza». Sui traguardi stagionali del Doria, Vierchowod non pensa che possa garantirsi qualcosa in più della salvezza: «Ha qualche buon elemento, ma quest’anno la lotta per la salvezza è incerta come non lo era da anni – ricorda uno degli uomini con maggiori presenze in Serie A nella storia – credo che per garantirsi un campionato tranquillo manchi qualcosa, come la confidenza con il gol dei centrocampisti». Su Gabbiadini: «E’ un attaccante di grande prospettiva, ma non si può caricarlo di troppe responsabilità».

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