Vassallo, Federclubs: «Impegno costante e quotidiano. Lo affrontiamo con l’orgoglio di chi difende la propria fede»
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Vassallo, Federclubs: «Impegno costante e quotidiano. Lo affrontiamo con l’orgoglio di chi difende la propria fede»

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Esclusiva SampNews24 – La Federclubs è il punto di riferimento dei club di Genova, Liguria e Italia. Una piacevole chiacchierata con il presidente Emanuele Vassallo sui programmi, le iniziative presenti e future

Durante le nostre chiacchierate con i clubs blucerchiati si torna spesso a parlare di quanto sia fondamentale sentirsi parte di una grande famiglia e di come la Federclubs sia un’organizzazione preziosa e sempre presente per i tifosi dentro e fuori dalla Liguria. Nel continuare il nostro cammino tra i tifosi della Sampdoria, non possiamo che essere lieti e onorati di scambiare quattro parole con il presidente della Federclubs, Emanuele Vassallo. Essere un punto di riferimento per i tifosi della Liguria, Italia e nel Mondo è un compito molto gravoso, un impegno organizzativo ingente ma che viene portato avanti con constanza e quotidianità: «A 50 anni dalla nascita –organizzazione pionieristica in questo senso nel panorama italiano e mondiale– la Federclubs rappresenta oggi oltre 60 Clubs distribuiti al 90% sul territorio nazionale; le recentissime richieste di affiliazione pervenute dall’estero (Sampdoria Club Malta, Indonesia, Sampdoria Club of England) rispecchiano la nostra intenzione di compattare il più possibile il movimento dei Clubs, anche a livello internazionale, ed agevolare al tempo stesso la nascita di nuove realtà che rispecchino i nostri principi fondamentali. E’ un compito complesso e dispendioso in termini di tempo ed energie, in questo senso non posso che ringraziare ogni giorno tutti i membri del direttivo della Federazione e chi, da esterno, è sempre disponibile a darci una mano. Un panorama così ampio richiede il nostro impegno costante e quotidiano, che affrontiamo con l’orgoglio di chi difende la propria fede e si mette in gioco per dare il proprio contributo  al movimento. Le esigenze dei Club – e dei singoli tifosi che trovano sempre la disponibilità della nostra struttura – devono essere la guida del nostro operato e lo stimolo a fare sempre qualcosa di più; abbiamo in questo senso confronti costanti con le varie rappresentanze per poter tracciare una linea comune e condivisa, cercando di tutelare sempre le singole esigenze. Gli stessi Club comprendono quanto sia impegnativo questo compito e ci affiancano nelle nostre azioni: sono, in tutto e per tutto, le colonne portanti di questo meraviglioso universo Blucerchiato».

INIZIATIVE BENEFICHE – Adesso arriva il Derby della Lanterna, argomento “no comment”, ma la Federclubs ha tanti programmi in agenda: «Il derby?» sorride Vassallo «Ovviamente no comment! Giocando fuori casa vivremo la giornata con tutti i Clubs compatti nel cuore pulsante della Sud, a fianco dei gruppi, uniti nella battaglia. In agenda abbiamo già diverse iniziative per noi tradizionali, sia direttamente come Federclubs che a sostegno dei Clubs promotori; abbiamo da pochi giorni completato la destinazione dei fondi raccolti per Amatrice col progetto “Un cuore Blucerchiato per il Centro Italia”, che ha coinvolto tutte le componenti del tifo organizzato Blucerchiato, risultando la più grande raccolta fondi promossa dalla nostra tifoseria – circa 45.000 euro raccolti e spesi per progetti mirati, concreti, tangibili. Le 10.000 bandiere vendute al Derby di andata sono state frutto del lavoro di decine e decine di ragazzi che, come sempre, hanno risposto alla chiamata del cuore: a loro il ringraziamento mio a nome di tutta la Federclubs, per aver onorato ancora una volta i nostri colori, nonché quello della protezione civile e della popolazione di Amatrice, con cui anche negli ultimi giorni siamo stati a stretto contatto».

COORDINAMENTI DI ZONA – Il lavoro con i clubs è molto importante: bisogna capire le esigenze di quelli che si trovano lontani dalla Liguria e quelle delle varie zone della nostra regione. La collaborazione ha portato e sta portando i suoi frutti: «Stiamo lavorando con loro da diversi mesi nella costruzione di quelli che definiamo “coordinamenti di zona”. Abbiamo identificato fin da subito delle persone che – in loco ed interne ai Club stessi – possano raccogliere le diverse esigenze dei Club a loro prossimi ed essere l’anello di congiunzione tra la Federazione e le singole realtà territoriali. La suddivisione in Levante e Ponente ligure, Nord, Centro e Sud Italia, sta dando i suoi primi frutti con pullman comuni, condivisione di eventi ed iniziative, scambio di idee e progetti nell’interesse del nostro movimento. E’ un compito arduo e complesso, portato avanti grazie alla collaborazione di ragazzi che dimostrano quotidianamente infinito amore per i nostri colori e anche, perché no, un briciolo di follia. Senza di loro tutto questo non sarebbe possibile: a loro posso solo dire di continuare su questa strada, di non abbattersi per gli ostacoli sul percorso ma continuare a combattere per diffondere la Sampdorianità anche lontano da Genova perché ciò che stanno facendo rende onore alla loro fede: il nostro supporto non gli mancherà mai».

IL FUTURO DEL TIFO IN ITALIA – Spazio anche ad una riflessione sul “sistema calcio”. Tra stadi che si svuotano e battaglie per i diritti TV è sempre difficile capire come “salvaguardare” la presenza di tifosi allo stadio, spesso scoraggiati da orari poco d’aiuto per le trasferte e limitazioni di ogni genere: «Le difficoltà del “sistema calcio” sono evidenti in Italia e toccano vari aspetti, dalle strutture alle normative, dai diritti TV all’approccio col mondo del tifo, con evidente complessità di gestione. Nelle ultime settimane abbiamo avuto un ulteriore confronto con l’UC Sampdoria in merito e registriamo finalmente una crescente attenzione sull’argomento. Le soluzioni non sono semplici anche per le peculiarità della nostra città e relativi impianti; crediamo fermamente che il nostro modo di tifare sia attuale, pulsante e fondamentale per la vita del calcio. Ai nostri valori “passionali” si stanno allineando – più o meno concretamente – le esigenze “gestionali” delle società: uno stadio senza cornice di tifosi è un fallimento del sistema calcio e un danno, anche economico, per le società stesse. Ci auguriamo che le esigenze del tifoso tornino ad essere centrali nelle analisi di chi, per anni, ha preferito prostrarsi alle richieste televisive. Uno sguardo all’estero ci fa capire che il calcio è ancora al centro delle passioni di milioni di tifosi, la rotta può essere invertita anche in Italia, cercando di recuperare il terreno perduto».

 

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