2015

Un #Supereroe può essere cattivo?

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‘La grande bellezza’ blucerchiata è eroicamente salva, colpevolmente senza Oscar e fuori dall’Europa, anzi no, ma con #SanSinisa rifugiato politico ad Arcore in cerca di perdono, di un ambizioso riscatto. Sinceri auguri. Al suo posto è pronto un altro supereroe, in arrivo da una vacanza prolungata negli Emirati Arabi, pronto a sedersi in panchina col nostro sciarpone al collo, farci divertire. Altro film, fumetti diverse e due lettere d’amore da conservare gelosamente nel cassetto con il prossimo abbonamento.

Un #Supereroe può essere cattivo? Oggi dico di sì. Sinisa lo è stato con noi. Non ha rispettato i nostri sentimenti. Non ha saputo guardarci negli occhi nemmeno per l’ultima volta. Non ha avuto il coraggio di dire ‘ciao’, non ‘arrivederci’. Il suo addio è stato freddo, scritto, chissà poi da chi. Forse dal suo tattico? Forse sì. Ha lasciato casa sua senza un perché, con una delle tante brillanti citazioni, e qualche lacrima di coccodrillo. Amen. Morto un Papa se ne fa un altro…

Un #UomoRagno che non piace ai tifosi (Ferrero è convinto del contrario) ma tanto ai bambini, chissà poi perché… Arriva il prescelto del presidentissimo, uno pazzerello, proprio come il nostro patron (che nella sua lettera di fine stagione ha trovato il modo di infilarci anche il suo libro. Che volpone del marketing fai da te). Troppo noiosi (con rispetto) i vari Sarri e Donadoni. Troppo simile al serbo Paulo Sousa. Avanti con Zenga che come Mihajlovic ama l’Inter e un giorno vorrebbe tornarci (se non lo chiama prima il Milan!). Avanti con Walterone nostro, uno che la vita piace viverla con passione in campo, senza rinunce al di fuori. Ma a noi consumatori di un Dio pallone viziato deve interessare il rettangolo di gioco, i risultati e la classifica finale.

Se la mettiamo così Sinisa resta un supereroe, buono. Uno di quelli che va ricordato per il valore che ha saputo dare ad una squadraccia che lottava per non cadere nuovamente all’inferno. Ma so che non è così: ho letto critiche, sentito fischi e altro ancora…

Ma spiegatemi una volta per tutte: Sinisa è un bravo allenatore, un semplice motivatore o uno scappato di casa e pure fortunato che ad un certo punto della stagione non ci ha capito più niente? Io rimango dell’idea che senza di lui avremmo lottato fino all’ultimo per non retrocedere, che le sue crisi sul mercato di gennaio non siano state del tutto sbagliate in assenza di una società forte. E sono ancora più convinto che da quest’anno dovremo camminare con le nostre gambe. Dall’addio di Sinisa (bel colpo Silvio!) inizia l’era Massimo, senza più nessuna comoda eredità. Detto, premesso e concluso non mi è piaciuto nemmeno a me come ha scelto di chiudere con noi il suo debito di riconoscenza, con la Sampdoria. Non mi è piaciuto, non l’ho mai nascosto ma non mi va proprio giù ora sparargli addosso, alle spalle. Non è da uomini, e nemmeno da una piazza che sa amare alla pazzia, che deve accettare i tradimenti per quello che sono. Una debolezza. E non sarà nè il primo e nemmeno l’ultimo.

Mi viene da sorridere quando sento dire che da gennaio in avanti avrebbe mollato, prima ancora sbagliato con Eto’o, poi le formazioni: «Doveva giocare Acquah e non il pescatore Palombo», «Duncan tutta la vita…», ecc, ecc. Sticaaaa!!! Scusate l’esclamazione. Avessimo detto!!! Così va meglio. Giocatori che fino all’altro ieri non li voleva nessuno, con la valigia di cartone sempre in mano proprio come Stefano Okaka e tanti altri che se domani giocheranno in Europa sarà per merito principalmente del solo Sinisa, anzi no, anche dei cugini. Per una volta bisogna riconoscerlo.

C’è una grossa differenza tra questa Samp e quella di Cassano (e Pazzini). Una grossa differenza. Oggi non ci sono campioni, allora due su tutti. In questo campionato siamo stati una squadra che ha sbagliato qualche partita di troppo, che ha non saputo concedere il bis dell’andata. Peccato.
Ma basta guardare al passato, le belle cartoline di un campionato finito. E’ l’ora di scriverne di nuove, da posti più lontani. E’ il momento di ripassare un po’ d’inglese che va bene in tutta Europa e ritrovare quei franchi svizzeri che mi aveva dato mio padre qualche anno fa. Ricominciamo a viaggiare. Tra non molto capiremo dove potremo arrivare. Io per sicurezza mi porto anche un maglione. Vorrei star in giro il più possibile, almeno fino a dicembre…

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