Editoriale
Un mercato frettoloso e incerto: ci resta la speranza in Giampaolo
Il mercato estivo della Sampdoria è stato un saliscendi di emozioni soprattutto nelle ultime due giornate: l’analisi
In attacco è stato ceduto Zapata e al suo posto è arrivato Defrel. Avremmo potuto festeggiare il ritorno di Zaza, che – vi assicuro – avrebbe cambiato completamente l’umore di questo giudizio finale: purtroppo, così come accaduto per Berisha, per Majer, per Jandrei e per Ilicic lo scorso anno, alla fine è valsa la volontà del giocatore e non della società che detiene il cartellino. Il Torino ha offerto un anno in più di contratto, 600mila euro in più all’anno e piuttosto che venire a prendere insulti a Genova, Zaza ha preferito spostarsi di qualche chilometro più a nord. Con Kownacki che, a questo punto, è in rampa di lancio per il ruolo da titolare, resta l’arma Quagliarella, che potrà centellinare i minuti che ha nelle gambe e offrire un’ottima alternativa nel turnover per la Coppa Italia o per quei pochi infrasettimanali di quest’anno. Il reparto, insomma, completato da Ramirez e Caprari, che tornerà a fare l’attaccante, si è arricchito anche di Saponara. Un acquisto atipico, perché è a tutti gli effetti un titolare, che andrà a giocarsi il posto con Ramirez: perché comprare un doppione non è immediatamente chiaro, ma è possibile che Giampaolo si inventi qualcosa. Per questo riponiamo in lui speranza.
A centrocampo la cessione di Torreira è sicuramente l’aspetto più cupo di questo mercato: non tanto per il fatto che l’uruguaiano sia stato ceduto, dato che incassare 30 milioni di euro era la cosa più logica da parte per la Sampdoria, quanto per il non essersi mossi con rapidità. Che Torreira avrebbe lasciato Genova era noto forse da marzo, il che significa aver avuto tutto il tempo necessario per prepararsi a sostituirlo e arrivare a giugno con un’offerta già pronta. Invece Osti e Sabatini hanno dovuto inseguire Obiang in maniera un po’ disordinata, ripiegando soltanto negli ultimi giorni Ekdal, un buon giocatore che in Italia, però, non ha mai conquistato gli onori dell’altissima cronaca. L’età e la voglia di fare giocano a suo favore, un po’ come anche per Ronaldo Vieira, un investimento sul futuro che ci si aspetta possa effettivamente essere il nuovo Torreira per incassi e per sorprese. Con questi due nuovi innesti era inevitabile lasciar andare Capezzi e Verre: la bocciatura più grande è sicuramente arrivata per il secondo, che torna addirittura al Perugia, in Serie B, scendendo di categoria. Un investimento che probabilmente non ha convinto nessuno, tantomeno Giampaolo. Il colpo più importante a centrocampo, però, si chiama Jankto, una delle mezzali più interessanti della Serie A e a lungo inseguito da Milan e Inter. Pradé gli ha suggerito uno step intermedio per la sua carriera e la Sampdoria lo ha accolto più che volentieri: può essere l’arma in più in un centrocampo che con Praet ed Ekdal può fare affidamento di ottimi ricambi, come Linetty e Barreto, oltre il già citato Vieira.
Il reparto che maggiormente è stato rivisto, infine, è la difesa: i movimenti sugli esterni non hanno rispettato le aspettative, perché ci si aspettava l’uscita di Sala, giocatore che non ha mai effettivamente convinto la piazza anche a causa degli infortuni che lo hanno falcidiato e rallentato nella crescita, e l’acquisto di un esterno sinistro più di sostanza. Tavares è un’incognita, al momento, ma ci auguriamo – com’è giusto che sia – che diventi un nuovo Alex Sandro. Nella zona centrale Silvestre ha fatto le valigie e raggiunto Empoli, così come Ferrari, che non è stato riscattato (proprio l’anno scorso parlavo di cifre fuori mercato per il difensore del Sassuolo, insensate): al loro posto sono arrivati Alex Ferrari, decisamente sparito nelle gerarchie, e il gigante Colley. L’arrivo di Tonelli è un altro ottimo colpo, che copre l’assenza di Regini fino a gennaio e si candida per essere titolare accanto a Colley, per formare una buona linea arretrata in grado di supportare Audero. Perché anche tra i pali il mercato ha lavorato abbastanza bene: al posto di Viviano, per il quale oramai l’avventura in blucerchiato era giunta al capolinea, è arrivato il giovane portiere della Juventus, l’anno scorso autore di un’ottima annata al Venezia. Come dodicesimo ci sarà Rafael e come terzo portiere Belec: un trio che rappresenta davvero un lusso, essendo potenzialmente tre titolari.
Il mercato della Sampdoria, insomma, poteva regalare ben altre soddisfazioni, soprattutto se la dirigenza avesse iniziato a operare molto prima, con previdenza: il cambio Pradé-Sabatini non ha giovato sicuramente, ma l’ex dirigente nerazzurro e giallorosso ha provato a mettere delle pezze dove poteva. Il mancato acquisto di una punta è sicuramente un neo abbastanza grande sulla nostra seconda pelle, perché un giocatore che segni almeno quei 15 gol che ti cambiano il campionato non lo vediamo in rosa. Per il resto la squadra sembra aver confermato le aspettative dello scorso anno: toccherà a Giampaolo farci capire quali sono le intenzioni di questa stagione. Provare l’assalto all’Europa, sfuggita per un nulla l’anno scorso, o se vivacchiare, con poche emozioni, a metà classifica. Ecco, è inutile dirlo, ma noi vorremmo le emozioni. Quelle forti.