2015

Un gran bel passo in avanti

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Fatemelo dire: è stato un gran bel Derby. La migliore stracittadina da diversi anni a questa parte per qualità, intensità e pure voglia di giocarsela da ambo le parti. Soprattutto un 1-1 in cui la Sampdoria ha mostrato grandi segnali di crescita, una squadra lontana anni luce da quella della figuraccia di Verona col Chievo. Una squadra che, forse in maniera definitiva, ha ripreso un cammino che potrebbe portarla ad essere di nuovo quella del girone di andata.

L’Europa era e resta lì, rimane alla portata al termine di una gara giocata alla pari col Genoa: Derby di botte quando servivano, di giocate, di carattere e pure di grandi occasioni gettate al vento. Inutile recriminare, da una parte e dall’altra, il punto è sacrosanto e pure zeppo di rimpianti e di sospiri di sollievo, il tutto unito insieme. Gran Derby, come dicevo, una gara che prima di tutto serviva alla Genova calcistica. Un Derby che a mio parere è servito e servirà eccome pure alla Sampdoria, che si è ritrovata nella settimana più attesa e ha ritrovato molti dei suoi elementi cardine.

Ho visto infatti un Mihajlovic tornato sè stesso. Cattiveria giusta, a tratti eccessiva (chiedere al “povero” Regini a fine gara) ma squadra finalmente sensata senza piangersi addosso. Buon utilizzo degli elementi a disposizione, centellinati nel modo giusto e pian piano sempre più integrati nel progetto Samp. Parlo di Muriel, non brillantissimo ma voglioso, e parlo ovviamente anche di Eto’o: pochissimi minuti, questo sì, ma un’esultanza da leader al gol di Eder, sacrificio nel finale e pure la lucidità di portar via Sinisa dal campo prima che si mangiasse Regini. Poi Acquah, un mediano immenso per quanto fatto vedere contro il Genoa. Segnali di futuro importante, elementi che fanno intuire come la macchina si stia davvero rimettendo in moto.

Ecco che allora è giusto continuare a crederci. Con l’equilibrio, la calma e pure con la consapevolezza dei propri mezzi. Tanto ero arrabbiato una settimana fa, tanto sono soddisfatto e orgoglioso oggi, anche e soprattutto, lasciatemelo dire, da genovese. Perchè a guardare la sfida del Ferraris si è divertita tutta l’Italia, ne sono sicuro, così come tutta l’Italia magari assisterà, fino all’ultimo respiro, alla lotta per l’Europa sotto la Lanterna.

God save the Derby, insomma. Ma solo ora, sia chiaro. Perché fino al 90esimo, come sempre, è stato un poco come morire. L’Atalanta nel mirino: una vera e propria prova del nove su un campo tradizionalmente ostico, per di più con molti assenti. Ma dopo un pò di settimane di mal di pancia, sinceramente, mi sento molto più sereno. Gli elementi per far bene ci sono tutti.

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