2015

Un brodino salutare, in attesa di guarire

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Diciamoci la verità, la Sampdoria non sta attraversando un bel momento. Anzi, il pari contro il Sassuolo “B” del bravo Di Francesco (perché “B” era, senza Zaza, Berardi e Sansone) certifica il momento no dei blucerchiati, e lo fa nella sostanza più che nella forma. Per questo alla fine il punto non è da buttare, anche se arriva al termine di un match giocato sottotono. Certo, per un gruppo reduce dal 5-1 di Torino, da un mercato ricco e pure foriero di distrazioni e da un avvio di settimana degno del miglior copione della miglior telenovela alla “Beautiful” (senza tresche eh, sapete di che parlo…), il brodino maturato al Ferraris non so se possa, ma so che in questo momento deve accontentare. Imperativo, sì. Lo dico sulla base di constatazioni piuttosto evidenti. Le elenco.

Al serbatoio della Samp manca, al momento, un po’ di benzina. Nelle gambe e nella testa. Troppi errori contro i neroverdi, squadra compatta e più pimpante benché rimaneggiata. Ecco che Mihajlovic ha ragione quando dice che forse, alla fine, moduli e interpreti contano meno di quanto sembra. In effetti il Sassuolo l’ha dimostrato, al cospetto di un gruppo non superato nel punteggio ma superato nel collettivo.

Quando dico che manca benzina al gruppo, automaticamente mi riferisco anche ai singoli. Mediana in calo nelle ultime uscite, anche Duncan non convincente di fronte agli emiliani. Romagnoli e De Silvestri in calo, con loro l’intera retroguardia (a proposito in bocca al lupo a Munoz e complimenti a Coda, ad oggi a voler essere cattivi l’innesto che si è visto di più e meglio). Grazie al cielo il solito Eder, per il resto idee confuse e poco aiutate dai parecchi mugugni.

Eh già, i mugugni. Che sono tornati puntuali. Contorno inevitabile che scorre in parallelo con l’alzarsi dell’asticella. E preciso subito: non sono il tipo che critica le critiche, ognuno la può vedere come vuole. Credo solo che ancora un po’ di pazienza, questa squadra, la meriti. Tutto qui.

Pazienza utile a far guarire un gruppo che forse s’è preso la febbre nel momento peggiore, col “vaccino” del mercato che sembrava poter far effetto subito e preservare da ogni malanno. Così non è stato, nonostante gli anticorpi siano lì in attesa, chissà, di essere stimolati. O magari semplicemente di sbloccarsi. Come? Di certo una bella vittoria, anche immeritata, non guasterebbe. Magari ricordandosi un poco di più da dove si è partiti e per cosa, in modo da svuotare la testa da pressioni senza però perdere la fame. Operazione non semplicissima, specie dopo il mercato da copertina e gli obblighi verticistici, seppur inconsci, piombati su Bogliasco. Che non sono un male, attenzione. Solo però sono molto pesanti da reggere, specie all’inizio.

Insomma pazienza, fame, testa e orecchie tappate. E pure un brodino salutare col Sassuolo, se deve servire. In attesa di guarire in fretta.

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