2015

Un anno di Ferrero: «Eravate tutti terrorizzati al mio arrivo. Entrato nel calcio al momento giusto»

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Un anno di Massimo Ferrero: domani il presidente della Sampdoria festeggia il proprio anniversario alla guida del Doria. Per celebrare l’evento, già dal presidente ricordato nel tour italiano che celebra l’uscita della sua autobiografia, Il Secolo XIX ha ripercorso i momenti salienti di questa avventura destinata a continuare, tra emozioni e sentimenti, per una vita sempre al Massimo.

L’arrivo a Genova, la conferenza convocata di fretta e furia da Garrone, col supporto dell’allora responsabile della comunicazione Marangon: «Ricordo tutto, ho una memoria di ferro. La prima cosa che mi viene in mente sono le facce che avevate tutti voi: terrorizzati. L’Italia mi ama perché sente che sono uno di loro: dovrei girare sempre con penna, blocchetto e Polaroid, perché tutti mi fermano per una foto con dedica. A me la passione della gente piace, è per questo che non dico mai no a nessuno quando vuole fare un selfie: ci vuole così poco per fare felice il prossimo!».

Una stagione fatta di alti e bassi, che hanno condotto la Samp in Europa con qualche difficoltà nel finale, ma tanto divertimento a metà annata: «Il momento più da batticuore direi che è stato la vittoria all’Olimpico contro la Roma. C’era mia figlia Emma incazzata nera. Due gol alla “Magica” sono tanta roba, mi sono commosso…Poi abbiamo vinto anche con l’Inter, peccato che dopo quelle vittorie ci siamo sgonfiati. La delusione più grande è vedere certi errori arbitrali contro Cesena, Verona, Lazio e a Napoli. Più deluso che incazzato però. Pure contro la Fiorentina quando Rodriguez già ammonito si è abbracciato Eto’o, forse voleva portarlo a cena e l’arbitro non ha visto nulla. Comunque sono tutte cose passate: m’incazzo, ma dura poco».

«Prima della Sampdoria mi avevano proposto altre squadre, ma sono felice di non averle scelte. Magari fossi entrato prima in questo mondo mi sarebbe girato tutto storto e non sarei felice e innamorato come lo sono oggi della Sampdoria. In generale non mi pento mai. Se penso a questo argomento mi dico “sono entrato nel momento giusto”».

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