2013

Un anno di digiuno: bentornato “Pozzigol”

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Correva il 23 settembre 2012: era una domenica e nella quarta giornata di Serie A Tim la Sampdoria affrontava il Torino, una sfida fra neopromosse in Serie A, come se ne sono viste tante ogni anno. In quella partita, terminata 1-1, Nicola Pozzi firmava il gol del pari su calcio di rigore, pareggiando un altro rigore assegnato ai granata e realizzato da Rolando Bianchi.

Sembra tutto normale, ma non per Pozzi, che da quel giorno non riuscì più a trovare la via del gol, fino a ieri, domenica 20 ottobre 2013, quando al minuto numero 95 di Livorno-Sampdoria viene concesso nuovamente un penalty ai blucerchiati: Eder, rigorista principale della Samp, è già uscito, e del tiro dal dischetto se ne incarica proprio Pozzi, lui che con questo tiro non ha un buon rapporto. Rincorsa, tiro, Bardi tocca col piede, ma il pallone entra: gol. La Sampdoria vince e strappa coi denti 3 punti dal Picchi: è apoteosi, per tutti i tifosi blucerchiati, per tutti i giocatori e lo staff, ma soprattutto per lui, Pozzi, che veniva da un anno quasi stregato.

Prima l’astinenza dal gol, poi i continui problemi fisici che non l’hanno fatto rendere al meglio, e al suo ritorno un certo Mauro Icardi stava meravigliando il mondo intero con grandi prestazioni facendo reparto da solo in una squadra in crisi da 7 risultati utili e che grazie al gioiellino argentino stava trovando piano piano la retta via, verso la salvezza.
L’occasione per redimersi a dir la verità arrivò il 10 di dicembre, Sampdoria-Udinese: blucerchiati sotto 0-2 grazie alle reti nel primo tempo di Danilo e dell’immancabile Di Natale, la Sampdoria nel secondo tempo ce la mette tutta e grazie a Icardi guadagna un calcio di rigore: non tira l’argentino, ma proprio Pozzi, entrato ad inizio ripresa al posto di Enzo Maresca. Rincorsa, tiro, Brkic para. Le speranze di rimonta si fermano lì, e l’Udinese passa a Marassi, condannando di fatto Ciro Ferrara, che esattamente una settimana dopo, in seguito alla sconfitta di Catania venne esonerato, in favore di Delio Rossi.

Quel rigore fallito pesò tanto, sia per la Samp che per Pozzi, che con l’arrivo di Delio Rossi e l’esplosione di Icardi ricominciò come ogni volta dal fondo delle gerarchie. Nessun problema per lui, sempre a disposizione per la maglia blucerchiata, al punto di accettare a malincuore il trasferimento in prestito al Siena, invischiato nella lotta per non retrocedere e con un pesante -6 in classifica ricevuto per via del calcioscommesse. A guidare quel Siena c’è Giuseppe Iachini, che appena arrivato sulla panchina senese chiede di avere Pozzi dalla Sampdoria, con la quale hanno costruito una cavalcata promozione in Serie B e con la quale spera di compiere un nuovo miracolo, questa volta con la maglia bianconera. Purtroppo per Pozzi però, altri problemi fisici lo tengono fermo: riesce a giocare scampoli di partita contro Lazio e Juventus, poi nuovamente con Genoa, Parma e Pescara, gara vinta per 3-2 dai toscani e nella quale Pozzi centra una traversa clamorosa con un tiro dei suoi a giro da fuori, meritevole del gol ma non per gli Dei del calcio, che sanno essere crudeli.

Questo approfondimento su Pozzi poteva tranquillamente essere pubblicato due settimane fa, all’indomani di un altro Sampdoria-Torino, che questa volta la Sampdoria stava vincendo, ma la scellerata decisione di Andrea Gervasoni ce lo ha impedito. Non importa, quel che importa è che il gol sia arrivato: bentornato Nicola, bentornato Pozzigol. 

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