2015

Ultras Tito critici: «Domenica una rarità: la Samp in campo alle 15»

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Statistica interessante quella riportati dagli storici tifosi blucerchiati, appartenenti al gruppo degli Ultras Tito Cucchiaroni: la Samp giocherà per la prima volta in questo campionato nel consueto turno domenicale delle 15. Le parole dei supporter si scagliano contro le politiche del mondo dello spettacolo, che col passare degli anni posizionano sempre più sfide in orari inabituali alla storia di questo sport.

 

Questo il comunicato, dal contenuto innegabile, dei supporter della Gradinata Sud, leggibile sul proprio sito ufficiale: «Domenica 4 ottobre, ore 15.00, Sampdoria – Inter. Una partita importante, di quelle che rievocano ricordi di sfide d’alta classifica a cavallo della fine degli anni ‘ 80 e i primi anni ‘ 90. Questa volta i punti in palio non saranno ancora decisivi per l’andamento finale delle rispettive squadre, ma l’incontro conserverà comunque lo stesso fascino di quei big match tra blucerchiati e nerazzurri. Sicuramente un po’ di quel fascino sarà dato dall’ orario in cui si disputerà l’ incontro, le ore 15.00 della domenica appunto, il classico appuntamento domenicale del pallone, che per noi però quest’anno rappresenta un’ autentica eccezione al variegato calendario, che sarebbe più opportuno definire palinsesto televisivo ormai, di questa prima parte di campionato 2015-16. Dal 23 agosto sino al 20 dicembre (anticipi e e posticipi sono stati stabiliti sino a quella data, ma c’è da esser sicuri che a gennaio, alla ripresa del torneo, ci saranno altre modifiche d’ orario), le partite della Sampdoria programmate la domenica pomeriggio erano soltanto quattro di cui due in trasferta, poi ridotte a tre dopo il “rinvio-meteo” di Sampdoria – Bologna, per cui la partita con l’ Inter sarà l’unica che vedremo a  Marassi nel vecchio appuntamento domenicale delle 15.00. Quattro partite su diciassette in calendario, record in negativo per quanto ci riguarda. Inutile attaccarsi ai ricordi, sappiamo bene che il calcio ormai da sport si è trasformato, oltre che in business economico, anche in una sorta di tassello da inserire nella programmazione televisiva delle pay-tv, a danno di coloro che ancora si ostinano a seguire il calcio dal vivo, ma dispiace constatare che lo strapotere delle televisioni è veramente senza freni, con le società che non si oppongono ai cambi di giorno ed orario, visto che sopravvivono economicamente grazie agli introiti televisivi e chi ci rimette sono i tifosi che magari ad inizio anno sottoscrivono un abbonamento da 19 partite casalinghe, riuscendo magari a vederne solo la metà a causa dei vari spostamenti. Dove arriveremo di questo passo ? Abolire direttamente il “turno” delle ore 15.00, magari spostando alle 18.00 le poche partite domenicali in contemporanea? Chissà se chi di dovere non ci stia già pensando, nel frattempo domenica godiamoci questa rarità». 

 

 

 

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