2015
Tre punti di… mercato
Tre punti di mercato. L’ho già detto, ma voglio ripeterlo. Tre punti di mercato, finalmente. Tre punti che ci volevano, quelli di Bergamo. Meritati perché frutto di un secondo tempo di reazione, meritati perché di qualità. Grande qualità, arrivata nelle trattative di gennaio e ancora in fase di rodaggio. Ma stiamo pur sempre parlando di qualità cristallina.
Eh già, perché la nuova Sampdoria uscita dal mercato invernale non credo sia neppure al 70%. Pensateci un pò. Eppure contro l’Atalanta arriva un 2-1 fondamentale per morale e classifica e ci arriva nel mezzo di un download non ancora completato. A rodaggio in corso, infatti, certe partite le puoi riacciuffare solo se hai gli interpreti giusti e oggi, nonostante le assenze di Eder e Soriano, questa squadra li ha. Serve che faccia i nomi? Vabbè, tra poco ci arrivo anche se già li sapete, ma prima spendo un applauso per mister Mihajlovic. Complimenti a Sinisa, sì, specie per un motivo: il tecnico blucerchiato, dal tonfo col Chievo, ha ritrovato la bussola e lo ha fatto passando per la tranquillità, azzerando i personalismi in cui si era attorcigliato. Segnali di grande maturità, segnali da grande tecnico qual’è. E così i risultati si vedono, nelle scelte e nella capacità di correggere in corsa una brutta Samp vista a Bergamo nel primo tempo. Come? Stavolta, decisione saggissima, non toccando nulla. Solo cambiando l’atteggiamento, convinto della necessità di dare gamba all’undici su cui aveva scommesso a inizio gara. Prova e risultato finale gli hanno dato pienamente ragione.
Tre punti cruciali in tasca. Ora il Cagliari per tentare uno sprint pesantissimo in chiave Europa. Gare delicate e utili per oleare una macchina che ha ingranaggi di prima fascia. E allora veniamo a loro. Serve che faccia i nomi? Certo che sì, anzi li faccio e li sottolineo. I nomi mercato che, finalmente, fanno rima con i tre punti. C’è l’euro-gol di Muriel e potrei partire da quello, ma non lo faccio. Infatti mi piace partire da Samuel Eto’o e dalla sua esultanza alla rete del colombiano: andate a rivederla, e noterete come il camerunese sia l’unico che va dai compagni e li strattona per tornare a centrocampo, con la voglia negli occhi di vincerla, la partita. Mentalità vincente. Punto. Magari dal passo allentato dal minutaggio che manca, magari meno lucida e scattante di un tempo, ma pur sempre di mentalità vincente si tratta. E alla lunga fa sempre la differenza. Non a caso Okaka segna a seguito di un’azione del 99, non a caso lo stesso 99 a tratti ha fatto l’esterno. Eto’o c’è e con lui c’è Muriel: gol da cineteca, fiducia in accumulo e lampi di bellezza. Intorno a loro una squadra compatta e un Viviano continuo, ritmi non ancora al top ma carattere ritrovato.
Avanti così, è davvero il caso di dirlo. Perché la Sampdoria sta reiniziando a girare. E in questo finale ci si potrebbe divertire parecchio.