Tra passato, presente e futuro: chi c'è e chi ci sarà, sempre - Samp News 24
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2013

Tra passato, presente e futuro: chi c’è e chi ci sarà, sempre

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Fortunosa. Non ci sono probabilmente aggettivi migliori per descrivere la preziosissima vittoria ottenuta dall’Inter a Marassi contro la Sampdoria. Perché è vero che nella ripresa la Samp è stata quasi assente nella trequarti avversaria, ma c’è da riconoscere che la supremazia territoriale blucerchiata dei primi 45′ e, in generale, l’atteggiamento dell’undici di Delio Rossi rendono tutt’altro che inappellabile la vittoria dell’Inter, che non ha fatto molto per meritarsi i tre punti. 

La partita è stata attesissima, troppi erano i temi della vigilia, altrettanti quelli che i 90 minuti del Ferraris ci propongono. Il ritorno di Cassano, gli ex nerazzurri, il rientro di Poulsen e l’ennesima prova eccellente di De Silvestri. Come era prevedibile, per il talento di Bari vecchia che ha incantato la Sud durante quello che probabilmente resta il periodo più felice della storia recente blucerchiata, non c’è stato un trattamento uniforme. I fischi di chi non ha dimenticato il talento del 99 ma che ricorda altrettanto bene il suo comportamento discutibile, e gli applausi (o almeno l’indifferenza) del popolo che l’ha sempre amato e che ancora sogna un suo ritorno. In campo però, Cassano ha deluso, o meglio ha giocato una partita che bene fotografa l’andazzo della sua stagione, alternando buoni spunti, ad errori evitabili e a fasi in cui non è riuscito ad incidere. Diversa è stata la prestazione degli altri ex, quelli che il nerazzurro l’hanno vestito la scorsa stagione. Palombo gioca probabilmente la miglior partita della stagione, mentre Poli è il classico motorino instancabile del centrocampo blucerchiato e si conferma il migliore della stagione blucerchiata. Anche Icardi ha fatto benissimo, soprattutto nei primi 50-60 minuti, galvanizzato forse dalla prospettiva di convincere anche i più scettici tra i suoi futuri tifosi: dovrebbe esserci riuscito. 

Ma non c’è il volto angelico e sorridente dell’argentino di Rosario nel futuro della Sampdoria. C’è quello da guerriero di Nenad Krsticic, il metronomo serbo di cui si continua, grazie a Dio, a parlare poco a livello mediatico. Il suo cuore, la sua storia, la qualità del suo sinistro e il blucerchiato cucito addosso: è ormai un beniamino e la pietra angolare da cui si costruirà il futuro blucerchiato. Potrebbe esserci Simon Poulsen, arrivato come uno dei migliori giocatori dell’Europeo, che ieri ha ritrovato la fiducia di Rossi ed una buona prestazione, contro un cliente come Javier Zanetti. C’è, senza dubbio, la faccia del cambiamento, del rinnovamento. Quella di De Silvestri, la cui esclusione nella gestione Ferrara resta il quarto segreto di Fatima: ieri il terzino ex Lazio ha fomentato la coloratissima ed attivissima Sud blucerchiata inventandosi anche un doppio dribbling da applausi. Ci sarà, sempre, un pubblico semplicemente straordinario che anche ieri ha risposto, con forza, presente a dispetto dell’orario, delle criptiche e disorientanti decisioni degli organi competenti.

Prima del futuro però, bisognerebbe aprire gli occhi, restare coi piedi per terra e notare che i punti che ci dividono dal Siena terzultimo sono “solo” 10. Il diktat è tornare a vincere, racimolando quei metri che ci mancano per condurre la nave in porto e goderci un attimo di pace prima di un’estate che si preannuncia rovente e piena di punti interrogativi, ma con quelle certezze che avremo sempre. 

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