2014
Tra esorcismi e rimpianti mi tengo un (bel) pari
Ottimo pari contro il Milan. E sottolineo ottimo. Parto da qui, da una classifica che continua a entusiasmare, da una Sampdoria che per l’ennesima volta ha mostrato grande carattere.
Contro i rossoneri, peraltro in palla come non si vedeva da tempo, si sapeva che sarebbe stata dura. Ma a questo giro, permettetemi, lo era ancora di più per almeno tre motivi: la partenza a razzo degli avversari con l’immediato svantaggio, la difficoltà di mantenere la continuità dopo un super avvio di stagione e, componente non da poco, il fatto di non essere più sorpresa ma certezza di questo campionato (col grande peso psico-fisico che comporta il tutto). Per questo il pari è un gran bel pari, e io me lo tengo stretto.
Certo nel 2 a 2 di Samp-Milan c’è un pò di tutto, inutile negarlo. Esorcismi e rimpianti. Acqua santa gettata in faccia al Diavolo e scivoloni evitabili, specie il rigore causato da Mesbah che ha ringalluzzito la truppa di Inzaghi. Però che dire al gruppo di Mihajlovic? Che si doveva chiudere il match dopo il sorpasso di Eder? Giusto, per carità, ma mai scordarsi da dove si è partiti e per cosa si è stati costruiti. Perdere il contatto con le proprie radici, che non significa smettere di essere ambiziosi né rinunciare a dare sempre il massimo, annebbia la mente e rischia di essere oggi l’errore più grosso che si possa commettere. La gara si poteva vincere e si poteva perdere, alla fine il “segno X” deve soddisfare specie per come è arrivato e se si analizzano nel complesso tutti i 90 minuti. Essere maturi infatti a volte significa anche sapersi accontentare, e il verbo “accontentarsi” associato a un pari casalingo contro il Milan dev’essere già motivo d’orgoglio.
Al Ferraris ennesimi segnali di asticella alzata (suggerivo di non guardarsi dietro ma davanti dopo il successo sul Toro, in tanti mi diedero del pazzo) e qualche eccesso di sicurezza di troppo su cui si dovrà migliorare in vista della trasferta di Cesena. In mezzo una pausa che cade nel momento giusto, perchè la squadra è stanca e merita un pò di riposo. Pollice su per Obiang, Eder e Okaka, in leggero calo Silvestre (non era al meglio), Soriano e Gabbiadini. Ma se posso mi sento di dire che sono poche virgole all’interno di un altro capitolo importante scritto dai blucerchiati.
E magari non si è rinsaldato il terzo posto, con il 2 a 2. Pazienza gente, io continuo a fidarmi di questa bella Sampdoria.