2013

Tozzo: «Giocare da titolare con la Samp: un sogno»

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Ha dell’incredibile l’estate di Andrea Tozzo: il giovane portiere, a metà tra Samp e Verona, ha giocato più di quanto pensasse, complici gli infortuni di Romero e Fiorillo. L’estremo difensore ha avuto addirittura l’occasione di esordire al “Ferraris” nel primo Trofeo Garrone contro l’OM, disputando anche 20′ ad alti livelli. Lui stesso si dice sorpreso: «Figuriamoci se me l’aspettavo. Me la godo: l’esordio a Marassi, una sensazione incredibile – dice ai microfoni del “Secolo XIX” – e anche la prima amichevole qui in Ungheria, partire titolare nella Samp. E chi se lo sognava…». Anche Tozzo, quindi, entra nella categoria dei giovani da guardare: «Mi fa piacere, mi sono impegnato tanto per fare bene». Parte così il dilemma tra il restare e l’andare a far esperienza altrove: «Da una parte vorrei andare a giocare per crescere, ma una Serie B in questo momento non è facile da trovare – ammette il giovane portiere – io voglio sopratutto giocare, ma è ovvio che se la Samp cedesse un portiere e potessi restare a fare il secondo, io sarei l’uomo più felice del mondo».

Sul duello Romero-Da Costa, Tozzo non si sbilancia: «Sono due grandi, io non faccio che ascoltare i tanti consigli che mi danno – ribadisce l’estremo difensore – per me sono due miti, io fino a qualche anno fa non avrei neppure sognato di allenarmi con loro. Imparo solo a guardarli». Tozzo ha incassato i complimenti di Rossi sulla sua tecnica tra i pali: «Sarà stato un caso. Comunque, i complimenti di allenatore perfezionista come Rossi fanno sempre piacere». Un paragone pesante è quello fatto con Handanovic: «Secondo voi? Sarà solo per l’altezza, lui è fortissimo». Sull’idolo da seguire, Tozzo non ha dubbi: «Marchetti della Lazio». Tozzo aiuta anche a farci capire quali sono i suoi punti di forza e le sue debolezze: «Forte nelle uscite alte e in quelle basse – dice il giocatore blucerchiato – un po’ meno forte tra i pali, su quello devo ancora crescere». Il ragazzo fa parte della “cantera blucerchiata” degli Obiang, dei Krsticic e di tanti altri: «Con loro c’è un forte rapporto che dura da anni. E amo Genova, si sta benissimo – chiude Tozzo – qui mi sento a casa».

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