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Torreira allontana il mercato: «Valgo 50 milioni? Non ci penso»
Torreira sorvola sul suo valore di mercato e pensa solo al campo: «L’obiettivo è l’Europa League, per noi e per i tifosi»
Lucas Torreira è un gigante a centrocampo: a dispetto della sua altezza fronteggia avversari dalla fisicità più importante, togliendogli la palla tra i piedi, senza alcun problema. Non è nemmeno costretto a compiere fallo – infatti si sta trascinando la diffida di partita in partita -, perché le sue qualità tecniche gli permettono di essere sempre pulito ed efficace. Nel suo passato e nel suo presente ci sono i fratelli Giampaolo: il primo lo allenò nella primavera del Pescara – prima di Oddo – il secondo l’ha forgiato buttandolo subito nella mischia della Serie A nella stagione 2016/17. Il centrocampista, intervistato a La domenica sportiva, ripercorre alcuni passaggi della sua carriera, guarda al presente e allontana il mercato futuro: «Giampaolo la prima cosa che ci chiede è di divertirci e di entrare in campo e fare divertire anche i tifosi. Anche l’hanno scorso abbiamo avuto un calo fisico e mentale che non ci ha permesso di trovare la vittoria per qualche partita. È successo anche quest’anno, ma adesso ci siamo rialzati dopo che è iniziata la seconda parte di campionato. Stiamo facendo un ottimo campionato, vogliamo continuare su questa strada, vogliamo raggiungere l’obiettivo Europa League per dare una gioia ai tifosi».
Gli esordi al Pescara e il cambio di ruolo che ha lanciato la sua carriera: «Iniziai con Federico Giampaolo. Un giorno arrivò Oddo ad allenare la Primavera, mancava una settimana all’inizio del campionato. Prima di iniziare mi chiamò per dirmi che per le mie caratteristiche fisiche al massimo potevo fare la Serie C giocando da trequartista o attaccante. Così mi volle provare davanti alla difesa, è stato così che da una sua scelta è cambiata la mia vita. Mi vedo nel ruolo di regista perchè il gioco di squadra parte quasi sempre dal mediano, alla Sampdoria giochiamo tanto centralmente e quindi tanti palloni passano da me».
Il mercato non è un argomento a cui pensare: «Si parla di tante squadre ogni volta, ma queste cose non le sento. Ogni volta che scendo in campo devo dare il massimo per i miei compagni, per la squadra e cerco sempre di divertirmi. Ho sentito tante volte il presidente dire che valgo 50 milioni, ma quella somma nella mia testa non ci sta adesso e non ci starà mai. Il mio procuratore che si occupa di queste cose, io voglio soltanto giocare a calcio e divertirmi. La squadra del mio cuore? È il 18 Luglio, la squadra del mio paese. È vero che ognuno punta sempre a grandi obiettivi, ma adesso sono molto contento di stare a Genova, di stare in una grandissima squadra come la Sampdoria: stiamo facendo un ottimo campionato e voglio poter dare il massimo per questa maglia».