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Torino, voglia di vittoria: la conferenza di Mihajlovic, Rossettini e Falque

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Torino, Rossettini e Falque hanno accompagnato il tecnico Mihajlovic nella consueta stampa di presentazione: testa alla Sampdoria per il nono posto

Il Torino ha voluto presentare la partita di domani sera contro la Sampdoria al gran completo, portando in conferenza stampa sia Luca Rossettini sia Iago Falque oltre al condottiero Sinisa Mihajlovic. È proprio il serbo a prendere inizialmente la parola: «Non dobbiamo pensare al derby, ma solo alla Sampdoria. Con il modulo che stiamo applicando adesso copriamo meglio il campo e di conseguenza giochiamo anche meglio: però come ho sempre detto quello che conta è l’atteggiamento con cui si scende sul terreno di gioco. La cosa più difficile per un allenatore è quella di entrare nella testa dei propri calciatori: oggi in Italia sono quasi tutti eccellenti nell’allenare la tattica, la differenza la può fare la convinzione. Vogliamo battere la Sampdoria e staccarla per il nono posto. Se avessimo avuto un pizzico di fortuna in più avremmo potuto avere sette-otto punti in più. Il Toro è più forte di tutte le squadre che precede in classifica e lo dobbiamo dimostrare staccandole di più punti. Sappiamo anche che però domani con la Sampdoria non sarà una sfida semplice. Sono rimasto molto legato ai colori blucerchiati, ma sono convinto che siamo più forti di loro e domani dobbiamo dimostrarlo battendoli. Ferrero? E’ un Presidente diverso da tutti gli altri, solare e con tante energie. Gli voglio molto bene perchè con me si è sempre comportato da signore. Vedo che è molto cambiato rispetto all’inizio. Sta diventando un grande Presidente: è quello che a cui voglio più bene insieme a Moratti. Cairo? Ho grande rispetto per lui e un grande rapporto. E’ molto diverso da Ferrero, che è molto più “alla mano».

PAROLA A ROSSETTINI E FALQUE – La parola passa al difensore Rossettini, domani titolare: «Il passaggio di modulo è di poche gare fa, non coincide con la differenza delle reti subite. Di sicuro ci troviamo meglio come linee di passaggio, gestendo meglio la palla che è una cosa che prima faticavamo a fare. Ora riusciamo a gestire palla, ma oltre al cambio di modulo dipende anche dagli interpreti: Ljajic prende palla, la manovriamo di più, cerchiamo la superiorità numerica. Dal punto di vista difensivo non gioco mai spensierto: so le nostre responsabilità, abbiamo commesso degli errori, ci abbiamo lavorato tanto ora e prima. La differenza penso che sia in un atteggiamento che abbiamo trovato offensivo a inizio anno e che ha coinvolto tutti, questa potenza offensiva ci ha spinto all’inizio, dicendo che sarebbe stato sempre meglio fare un gol più degli altri. Tanto che spesso ci siamo trovati a subire gol all’ultimo». Conclude l’incontro Falque: «Mi mancano due gol per eguagliare il mio record in Serie A. Ma non è una cosa che mi preoccupa: per un esterno arrivare in doppia cifra è un obiettivo positivo, se lo supero è anche meglio. Anche perché magari quei gol possono portare qualche punto in più, così come gli assist. Ma anche io aspetto la fine per fare una valutazione generale su tutto».

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