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Tirotta vs. Ferrero: «Non può dissacrare la nostra storia»

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La frase e la critica di Massimo Ferrero riguardante il Torneo Ravano ha fatto arrabbiare un po’ tutti. I motivi sono tanti: innanzitutto il Ravano fa parte della storia della Sampdoria, è una creatura di papà Paolo, inoltre è una manifestazione a cui tutti noi abbiamo partecipato nella nostra infanzia. Negli anni poi è cambiato, si è ampliato e rinnovato, restando la meravigliosa creatura di Paolo con un occhio sempre attento ai giovani e allo sport.

 

Criticare il Ravano, è dare una pugnalata al cuore dei Sampdoriani. Enzo Tirotta, figura storica della tifoseria, ha espresso ampiamente il suo pensiero tramite il suo profilo social e ribadendolo costantemente: «Il punto di partenza è che Ferrero non può dissacrare la nostra storia. Sminuirla. Come sta facendo regolarmente da due anni. Dal 1966 anno in cui ho visto la prima partita della Sampdoria, ad oggi ho visto passare molti presidenti. Alcuni con modeste possibilità, altri più facoltosi…chi ha fatto molto bene e chi molto male, chi è riuscito a navigare nel mare in tempesta e chi si è arenato con la bonaccia. Ma tutti e sottolineo tutti, avevano un comune denominatore che era la passione e il rispetto per la propria maglia e la propria storia. Da due anni invece ci troviamo in una situazione anomala, in cui per la prima volta chi detiene la maggioranza delle azioni della Samp non ha queste prerogative tra le priorità da assolvere. Una proprietà che al di là dei risultati, con azioni e comportamenti ha reso ridicola la nostra bandiera, ha offeso la nostra storia e le nostre tradizioni». Come riporta il Secolo XIX il dibattito ha acceso il web, raccogliendo consensi e dissensi, fino a tirare in mezzo la famiglia Mantovani, ma anche Garrone che a Ferrero ha venduto la Sampdoria.

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