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Sampdoria, Thorsby: «Mi chiamano Greta Thunberg del calcio»

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Thorsby racconta come è passato dalla cura dell’ambiente al diventare un attivista per l’emergenza climatica durante il suo periodo all’Heerenveen

Morten Thorsby spiega al Guardian cosa lo ha ispirato a diventare un’attivista per il clima e cosa possono fare i giocatori per salvare il pianeta. Le parole del centrocampista della Sampdoria.

PROBLEMA«È un problema così grande e nessun altro ne parlava. Questo mi ha reso triste, persino depresso. Ho pensato: abbiamo un mega problema qui e cosa sto facendo? Gioco a calcio. Non aveva senso per me. L’industria del calcio è in ritardo rispetto a quanto dovrebbe essere leader. Può fare una grande differenza, potrebbe essere anche la nostra salvezza. Tre miliardi e mezzo di persone nel mondo guardano il calcio. Non c’è fenomeno sociale che tocca così tante persone. Non ci sono influencer più grandi delle stelle del calcio».

MOVIMENTO AMBIENTALISTA«L’errore che il movimento ambientalista ha fatto negli ultimi 20 anni è stato quello di forzarlo nella gola delle persone. È meglio creare un’atmosfera in cui diventi un progetto comune. Ispira e motiva le persone a dimostrare che ci sono così tante cose che possiamo fare. Puoi già mangiare cose super gustose senza carne e con tante verdure. È più sano, ti senti meglio e fai qualcosa di buono per la natura».

THUNBERG«Greta Thunberg fa appello al 20% che sta già facendo qualcosa. Ma anche il resto deve muoversi in quella direzione. Voglio un 100% che faccia piccoli passi, perché tanti piccoli passi portano a grandi passi. I leader di governo alle conferenze ambientali devono sentirsi supportati dalla loro gente per apportare cambiamenti».

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