Thorsby: «Io come Rashford. Sampdoria? Questo è il problema»
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Thorsby: «Io come Rashford. Sampdoria? C’è solo un problema»

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Dall’ambientalismo al campo di calcio: Morten Thorsby fa il punto sulla Sampdoria e sul suo impegno al di fuori del rettangolo di gioco

Dall’ambientalismo al campo di calcio: Morten Thorsby fa il punto sulla Sampdoria e sul suo impegno al di fuori del rettangolo di gioco. Le sue parole a La Gazzetta dello Sport.

INCONTRO CON TIMMERMANS«E lo stesso Timmermans, appassionato di calcio e tifoso della Roma, ci ha garantito aiuto e disponibilità per promuovere il nostro messaggio, tanto che in futuro potremo certificare le nostre iniziative con l’avallo dell’Unione Europea. Il massimo. Di quell’incontro hanno parlato in tutto il mondo, persino sulla Bbc».

OSCAR 2021«E lo considero un riconoscimento importante, perché valorizza quanto fatto sin qui. È la prima volta che questo premio affronta un tema ambientale. L’anno scorso aveva vinto Rashford, per il suo impegno a favore dei bambini indigenti nel Regno Unito. Sono contento, io ho lanciato l’idea, ma dal 2022, messe le basi, lavoreremo tutti insieme per creare una grande community mondiale di calciatori. Anche Uefa e Fifa stanno andando in questa direzione, ma la strada è ancora lunga».

MAGLIA – «Le racconto questa storia. Ho amici che guardano le mie partite su un canale inglese, e quando prendo palla io, tutti i telecronisti raccontano la storia della mia scelta del numero due… Un’operazione di marketing incredibile a costo zero… Le piccole cose a volte riescono davvero a fare la differenza. Ora forse anche altri colleghi prenderanno lo stesso numero di maglia del sottoscritto».

VERONA – «Personalmente spero di ripetermi, certo. Sui nostri prossimi avversari, invece, posso dire che non rappresentano una sorpresa. L’Hellas ormai da tre anni infatti fa le cose giuste dimostrando di avere le idee chiare. La mia Samp, invece, è all’incirca formata dagli stessi elementi dell’anno scorso, ma con una differenza fondamentale rispetto alla stagione passata. Quest’anno siamo partiti male, e ciò ha complicato le cose. Nel campionato passato eravamo sempre rimasti in acque tranquille, ora non è stato così, e la cosa ha influito. Le gare che restano sino a Natale devono servirci per ridare stabilità alla classifica e permetterci poi di affrontare con tranquillità la seconda parte della stagione».

CATTIVERIA«Posso sicuramente migliorare sotto questo aspetto. Tuttavia, bisogna pure riconoscere che un certo tipo di gioco, diciamo così, intenso, fa parte delle mie caratteristiche. Posso provare ad evitare certi contatti, ma io voglio diventare un centrocampista totale che fa tutto per la squadra: salta, tira, segna, fa assist. Tutto ciò appartiene al mio odo di giocare al calcio. Oggi in questo mondo ci sono tanti campioni veri, e penso che ognuno debba trovare la propria dimensione. come ho provato a fare io. Posso crescere, certo, ma non sono certo un giocatore cattivo. Mi piacerebbe difendere meglio, per diventare il motore della squadra».

CAMBIAMENTI«Era il novembre 2019, e da allora, questo è assolutamente vero, sono successe tante cose, tutte incredibili. Questo in fondo era il mio sogno dall’inizio, sono cresciuto tanto, ma non è certo finita qui, con la Sampdoria e con la mia nazionale. Ci ho sempre creduto. All’inizio, forse, avevo qualche dubbio, poi il tempo mi ha dato ragione. Il campo ha dimostrato poi con il tempo che la mia idea di calcio poteva essere quella giusta».

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