2015

The importance of being Carbonero

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Il caro Oscar Wilde aveva intitolato la sua commedia – forse quella che ho più apprezzato – “The importance of Being Earnest” per giocare sul fatto che nessuno dei due protagonisti fosse davvero onesto e nessuno si chiamasse realmente Ernesto, salvo il coup de théâtre finale. Contrariamente a quanto fatto dall’autore vittoriano, io voglio davvero concentrarmi sulla partita di quel numero 77 cresciuto tra River Pate ed Estudiantes. Perché forse sarà passato inosservato a molti (e non è certo una colpa), ma l’ex Cesena è stato davvero l’uomo in più della gara di ieri, mettendo momentaneamente da parte il centrocampo, forse il più completo e tecnico degli ultimi 10 anni.

Doveva essere ballottaggio tra Correa e Cassano, e invece Zenga ha stupito tutti puntando sul cafetero. Apparentemente azzardato schierarlo nel tridente offensivo, in realtà si è rivelata forse la scelta vincente, per la quale faccio un sincero applauso al mister (no, vi prego, non fatemi usare quella parola che comincia con la “C” e che più si addice alla NFL). Qualità e quantità, perfettamente a proprio agio nel tridente a portare equilibrio sulla corsia destra. Metà del primo gol di Muriel è proprio merito del compagno di nazionale. Poco prima del raddoppio di Zukanovic, la rasoiata dalla destra che Eder manca di poco. E ancora a innescare l’azione del 4-0 è stato di nuovo l’ex Cesena. 

Un prova che, benché contro un avversario di poco conto, dovrebbe mettere pressione a chi si batte per quel posto da titolare in attacco assieme ai due marziani. Joaquin Correa fino a questo momento ha forse fatto intravedere qualche buona giocata, ma nient’altro. E quel gol divorato contro l’Inter grida ancora vendetta, così come quei 10 milioni di dollari di investimento fatto su di lui. Braida aveva detto che il “Tucu” era tra i migliori talenti argentini degli ultimi anni. Così sarà stato sicuramente. Ma adesso che la fisiologica fase di ambientamento è stata ormai superata e il recupero dai problemi fisici estivi è ormai pienamente avvenuto, sarebbe anche l’ora che il novello numero 10 si calasse al meglio nella parte.

“Tucu”, io, noi, ti stiamo aspettando. Intanto però godiamoci questo Carbonero. 

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