2013

Tevez e Paulinho: così diversi, eppure…

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Due calciatori sudamericani, due quasi coetanei. Un argentino e un brasiliano, entrambi attaccanti, entrambi oggetto del desiderio di numerosi club. Le differenze tra loro però sono due e sono abbastanza pesanti: uno è (anzi, era) cercato da club di livello assoluto e in carriera ha vinto quasi tutto. L’altro al massimo è stato solo capocannoniere di Lega Pro nel 2010/2011 ed è cercato da squadre ben lontane dall’essere definite “Top Club”. Tevez e Paulinho, così diversi eppure con una valutazione così simile. Eh sì, perché se l’Apache è costato 9 milioni di euro alla Juventus (che potrebbero diventare 15 grazie ai bonus, ma ora concentriamoci sul prezzo secco del cartellino), il puntero amaranto è valutato dal patron Spinelli ben 10 milioni o anche di più.

In molti hanno notato la questione, in rete e non solo, spiegata in parte dal fatto che Tevez ormai fosse di troppo in quel di Manchester. Ma come può un giocatore del suo livello avere una valutazione, anche da indesiderato di lusso, inferiore a quella di un attaccante che ha visto la massima serie solo una volta in carriera, e pure con pessimi risultati? Il problema è tutto qui: bisognerebbe chiedersi fino a che punto sia giusto tirare la corda. Un discorso che certamente va al di fuori da qualsiasi logica di mercato, domanda e offerta, ma che condiziona fortemente il calcio attuale, soprattutto in tempi di Fair Play Finanziario, in cui solo pochissime squadre possono permettersi momentaneamente l’acquisto di giocatori con certe valutazioni. Perché parliamoci chiaro: se un Tevez indesiderato è stato valutato, bonus compresi, al massimo 15 milioni, due anni fa Mattia Destro non avrebbe dovuto essere ceduto a più di 8, valutando la stagione disputata, la giovane età e il grande potenziale. Al contrario, se Paulinho è valutato non meno di 10 milioni dal Livorno, la valutazione più corretta per Icardi sarebbe stata di almeno 18 milioni.

Ma sappiamo tutti che gli esempi fatti non hanno troppo senso. Finché ci sarà gente disposta a comprare a certe cifre, nessuno si porrà troppi problemi. E se qualcuno avrà il coraggio di spendere per Paulo Sérgio Betanin 10 milioni di Euro, sarà impossibile negare l’applauso al signor Spinelli.

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