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Tempo e pazienza: Andersen-Mikulic, ecco la ricetta per il successo
Sampdoria, con Andersen e Mikulic ci vorranno tempo e pazienza: il rischio nell’avere troppa fretta è quello di bruciare i due giovani talenti
Per la difesa, quest’anno la Sampdoria ha puntato molto sulla gioventù: a parte Silvestre e Regini, il reparto arretrato sarà quest’anno formato da Ferrari, Andersen e Mikulic. Se il primo è una garanzia e si prenderà probabilmente il posto da titolare già a partire dalla gara contro la Roma, il danese e il croato restano ovviamente delle incognite. Come ha già avuto modo di sottolineare il tecnico Giampaolo, è normale che entrambi avranno bisogno di tempo per ambientarsi e che non potranno giocare nell’immediato: basti vedere ciò che è successo a Skriniar – che ha dovuto aspettare 5 mesi per giocare – e soprattutto Simic, ritenuto ancora non idoneo dall’allenatore e mandato in prestito ad Empoli. Ci vorrà dunque molta calma, sia da parte dello staff tecnico che da parte dei tifosi, i quali non devono aspettarsi di vedere subito in campo i nuovi acquisti perché sarebbe un mandarli allo sbaraglio.
I movimenti della linea difensiva, infatti, richiedono grande allenamento, conoscenza reciproca e dei dettami tattici impartiti dall’allenatore, oltre che una basica e minima conoscenza della lingua. Normale dunque pensare che ci vorrà diverso tempo per vedere in campo i giovani rinforzi per la retroguardia. Dovrà essere bravo l’allenatore, in questo caso, a non mettere pressione ai giovani difensori e a lasciar fare da chioccia anche al più esperto Silvestre: già con Skriniar si sono notati i benefici di affiancare un veterano ad un giocatore meno esperto, che possa consigliarlo e guidarlo sia in allenamento che in partita, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Lo stesso si dica di Mustafi, cresciuto sotto l’ala protettrice di Gastaldello. Pazienza, in generale, dovrà essere la parola d’ordine: pazienza nell’aspettarli, pazienza nel mettere in conto qualche errore che potrebbe costare dei punti. Solo così si cresce e si diventa forti; molto banalmente, sbagliando s’impara.