2014

SXIX – Garrone: «Se fossi stato solo, non avrei venduto la Samp. Ferrero…»

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Sono passati un paio di mesi dal cambio di proprietà, ma la presidenza della famiglia Garrone sembra lontana con lo stile totalmente diverso di Ferrero. In ogni caso, è tornato a parlare Edoardo Garrone sugli eventi che riguardano la Sampdoria. E arriva subito un’ammissione: «Se fossi stato da solo, se non avessi avuto e avessi responsabilità di una famiglia, non avrei venduto la Sampdoria». C’è anche chi ha sostenuto che la parte genoana della famiglia, capeggiata da Giovanni Mondini, abbia preparato la cessione all’insaputa di Edoardo Garrone, che però smentisce. Anzi, rettifica: «Pensare che la persona che forse mi ha aiutato di più in questi anni, che mi ha consigliato e lo ha fatto sempre bene, è proprio Giovanni Mondini, un genoano».

TUTTO IN SEGRETO – La decisione è stata quindi di Edoardo Garrone: la cessione è stata preparata da lui in prima persona in gran segreto. La moglie Anna Pettene e la cugina Monica Mondini lo sono venute a sapere la sera prima: «Ho fatto convocare la conferenza stampa giovedì mattina con la scusa che avevo cose da dire dopo un periodo di silenzio; ho convocato il consiglio di amministrazione con la scusa di questioni tecniche da aggiornare». Invece è arrivato Massimo Ferrero, distante dai modi genovesi e dallo stile sia dei Mantovani che dei Garrone. Ci si chiede come mai: «Quando una persona acquista una società con la Samp, in perdita, si fa carico dei debiti, il suo problema».

GARANZIE E QUOTE – Tuttavia, Garrone avrà la sua mano nella Samp ancora per qualche tempo. Come ha riportato “Il Secolo XIX”, c’è qualche garanzia bancaria a nome di Edoardo Garrone, che da qui ai prossimi otto mesi garantisce nelle casse della Samp altri venti milioni di euro. Al termine della scadenza, la palla passerà a Ferrero. Ciò spiega anche la spending review attuata dal neo-presidente, una corsa contro il tempo. Ma Garrone non esita a ribadire la propria estraneità al club blucerchiato: «Non è vero che conserviamo l’un per cento delle quote: è una questione tecnica e presto sarà risolta».

PRIMO TIFOSO – Fuori dalla Samp, fuori anche dal Trofeo Garrone, che ora è diventato un omaggio a Boskov. Ma Garrone ci sarà in tribuna per la gara contro l’Eintracht: «Io sono e sarò sempre il primo tifoso della Sampdoria. Anche se le responsabilità sono ormai di altri: «Voglio che la squadra continui ad andare bene e mi pare che Ferrero stia facendo molto bene. Anzi, potrebbe fare meglio di me e naturalmente spero che ci riesca». L’altro giorno c’è stato anche un pranzo per presentare Ferrero all’amico di sempre, Aldo Spinelli: «Li ho presentati, dopo due minuti erano già che li che contattavano giocatori: se io ti do questo, tu chi mi puoi dare?».

LEGA CALCIO – Garrone è contento di star fuori quanto meno per quanto riguarda il lato “politico” del calcio, di cui ha spesso criticato – come il padre – le mancanze: «Una Lega litigiosa e in mano a persone che non pensano al bene comune, ma solo al proprio tornaconto. E’ un posto dove si fa un passo avanti e dieci indietro a costo di enormi sacrifici – commenta ai microfoni de “Il Secolo XIX” -. Dopo un tracollo come quello in Brasile, non siamo capaci di trovare le contromisure giuste». Infine, un omaggio allo stile Sampdoria: «La diversità del tifoso sampdoriano esiste davvero e capisco che sia un problema confrontarsi con questo mondo. E mi dispiace, mi dispiace molto».

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