2014

SXIX – Garrone, la San Quirico e l’ultimo conto per la Samp

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Nonostante la cessione, il 2013 è stato l’ultimo salasso per la famiglia Garrone. Tutto questo prima del passaggio di mano all’attuale presidente Massimo Ferrero. La holding San Quirico – che gestisce la quota di controllo dentro l’Erg e che fino a giugno deteneva anche la maggioranza della Samp – ha registrato una perdita di esercizio pari a 39,31 milioni nel 2013. Un peggioramento rispetto al mini-utile registrato nel 2012, corrispondente a 435 mila euro.

Una perdita dovuta sopratutto per l’impegno nella Samp, che ha comportato svalutazioni complessive per 45 milioni. Il valore della partecipazione in Sampdoria Holding S.p.A. – come riporta “Il Secolo XIX” – è stato tagliato per 39,42 milioni e portato così zero, «non potendo prevedere un reale recupero nel breve termine delle perdite sofferte dalla società e in considerazione delle trattative in corso per la cessione della società stessa», come recita il bilancio finanziario della famiglia Garrone. Trattative che poi sono andate a segno con la cessione del club a Massimo Ferrero. Per la stessa ragione, è stato azzerato nel bilancio della holding anche il varlore di carico della controllata indiretta Unione Calcio Sampdoria S.p.A., qui tagliato per 5,27 milioni.

Non solo: oltre alla svalutazione da quasi 45 milioni, le società blucerchiate sono costate alla San Quirico anche in termini di versamenti «in conto futuro aumento di capitale». La holding, per ricapitalizzare le due controllate, ha riaperto i cordoni della borsa per poco più di 35 milioni: 30,75 per Sampdoria Holding e 4,6 per Unione Calcio Sampdoria. Tra svalutazioni e iniezioni di denaro, la Samp è costata 80 milioni di euro alla famiglia Garrone. In realtà, sia l’azzeramento del valore di carico a bilancio delle due partecipazioni, sia l’iniezione di denaro sono due mosse che anticipano proprio il trasferimento del club a Ferrero.

Annullare il valore di bilancio di una quota, infatti, consente alla società di realizzare una plusvalenza (ne beneficerà il bilancio del 2014) nel momento in cui ci si dovesse trovare a vendere quella stessa partecipazione (come accaduto a Garrone con la Samp, nell’ambito di un’operazione finanziaria di cui non sono mai stati rivelati i dettagli). Qualcosa di simile è avvenuto anche nella holding di Enrico Preziosi, la Fingiochi, ma qui non c’è stato alcun passaggio di mano. Gli azionisti della San Quirico, in ogni caso, possono consolarsi con un dividendo: ad aprile, l’assemblea dei soci ha deliberato la distribuzione di una cedola straordinaria di 7 milioni.

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