Suarez: «Mihajlovic l’uomo giusto, la Samp si può salvare»

In campo, ai tempi dell’Inter di Helenio Herrera, lo chiamavano l'”architetto”; è stato capace di fronteggiare campioni del calibro di Alfredo di Stefano, quando vestiva la maglia del Barcellona. Tuttavia, è stato anche alla Samp e ha fatto palpitare il popolo della Gradinata Sud negli anni ’60: parliamo di Luisito Suarez, che però non era presente domenica a “San Siro” in qualità di doppio ex. Proprio lui, che contribuì a tre salvezze blucerchiate e chiuse la carriera con la maglia del Doria. Intanto, lo spagnolo ci dice la sua sulla gara contro l’Inter e spiega la sua assenza: «Ero a Barcellona per un viaggio programmato da tempo. Mi sarebbe piaciuto esserci, l’evento non è stato organizzato molto bene: se mi avessero avvertito, avrei fatto di tutto per rimandare l’impegno». Ci si chiede se ha avuto comunque tempo di seguire la Samp negli ultimi tempi: «Sì, l’anno scorso con la Roma sono stato al “Ferraris”, in panchina c’era ancora Delio Rossi e devo dire che non è stata la squadra che mi aspettavo di vedere – confessa l’ex stella nerazzurra – non si vedeva il carattere del tecnico romagnolo. Ma sopratutto non era la solita Sampdoria».

Con Mihajlovic qualcosa è cambiato: «Il nuovo allenatore è un uomo di calcio, viene da anni ad alto livello – dice Suarez – Ha portato entusiasmo e ha fatto punti importanti che muovono la classifica. Ha fatto bene all’ambiente». Può essere l’uomo giusto forse: «Sente suo il Doria, ha indossato i colori blucerchiati sulla pelle e questo è importante – confessa l’ex blucerchiato a “Il Corriere Mercantile” – Sa che è il momento di rimboccarsi le maniche: i giocatori devono ascoltarlo e così possono salvarsi». Quindi il parere sulla salvezza della squadra blucerchiata è positivo: «Credo che ce la possa fare». Un consiglio per Mihajlovic, in tal senso: «E’ stato bravo a pretendere il massimo dai giocatori – chiude Suarez – Ma quando sarà fuori dal pericolo dovrà dare un po’ di respiro ai suoi».