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Stankovic: «Filip può aiutare la Sampdoria a tornare in Serie A»
Dejan Stankovic, ex allenatore della Sampdoria, ha fatto il punto sul futuro del figlio Filip in prestito in Serie B: le parole
Dejan Stankovic, ex tecnico della Sampdoria, è felice che il figlio Filip si approdato in Serie B sotto la guida di Andrea Pirlo. Le parole a Il Secolo XIX.
FILIP – «Sono felice che Filip giochi nella Sampdoria. È bello sapere che sarà illuminato dai tifosi blucerchiati, l’unico raggio di sole nell’ultima maledetta stagione».
SAMPDORIA – «Il rapporto avuto con i tifosi non me lo può contestare nessuno, leale, corretto. Sono rimasto colpito dal loro calore. E ci sono rimasto male, perché non hanno potuto vedere tutte le mie qualità, ma solo quelle di uomo. Da allenatore ho cercato almeno di dare compattezza, no è bastato. A casa mia tutti hanno seguito la Sampdoria con grande partecipazione emotiva. Filip è venuto a vederci un paio di volte, è rimasto scioccato in positivo per la passione dei tifosi. Sa già di cosa di parla, sa che dovrà dare tutto. Lavorerà duro, si troverà bene. E trova un grandissimo mister, Pirlo è una persona spettacolare, un allenatore con le idee chiare».
ALLENARE IL FIGLIO – «Allenare un figlio non è facile, immaginate in quella situazione, si sarebbe solo creata ulteriore pressione. Da allenatore lo avrei preso, da padre non potevo. Ma quando diventerà quello che deve diventare ed entrambi avremo più esperienza magari lo allenerò. A gennaio era giusto che continuasse in Olanda. Ora gli ho detto “vai”, è la piazza perfetta, adesso puoi pensare a giocare solo a calcio, sei mesi fa non c’era un progetto, a stento avevamo il campo per allenarci. Ora la società c’è, si vede e si sente».
PRESENTE AL FERRARIS – «Sono stra-felice che la Sampdoria possa lottare ancora sul campo e che Filip la possa aiutare a tornare in A. La gente ha molte aspettative, lo capisco, auguro alla Sampdoria con tutto il cuore di risalire subito ma on si deve dimenticare che due mesi fa stava per fallire. Con il Pisa sarò al Ferraris per tifare per Filip e per la Samp».
FIGLIO PORTIERE – «Quando giocavo con Filip e gli altri miei figli, Stefan e Aleksandar, qualcuno doveva pur andare in porta no? Ha provato a giocare davanti, lo trovava faticoso, ma con i piedi era già bravo e ora ha tutto quello che gli serve in questo fondamentale a un portiere moderno. Si è messo i guanti a 5-6 anni. Non parlo da papà, ma da allenatore, mi piace tanto la sua testa. Non molla mai, è sempre sul pezzo, coraggioso, anche troppo coraggioso, fuori dal normale. Mi piacciono la sua reattività, il modo in cui si butta avanti in uscita senza paura. Già da bimbo si tuffava ovunque: cemento, parquet, marmo, asfalto. Ha un rapporto con il dolore incredibile… è uno Stankovic»,
FILIP ESPERTO – «Para i miei tiri? Ora che peso 100 g e passa sì. A parte gli scherzi, sa soffrire, rispetta i tifosi e la maglia che indossa, ha i valori giusti. Ha giocato due anni in Olanda nel Volendam, più di 70 partite, promozione in A il primo anno, il secondo li ha salvati. È andato all’estero a 19 anni, ha già gestito pressioni, in passato si è allenato con Conte e ora ha fatto un bel precampionato. Poi sarà Pirlo a gestirlo e qualunque scelta farà sarà giusta».