2013

Stadio in Fiera – Quando “altrove” è tutto più facile

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Dopo aver intervistato l’architetto dello Juventus Stadium allarghiamo la nostra analisi sulla realtà degli stadi in Italia alla situazione di Firenze e dello stadio Artemio Franchi.
Il Corriere Fiorentino riporta la notizia che l’Ordine degli architetti di Firenze ha lanciato una sfida, un concorso di idee per il Franchi dopo la notizia che la Fiorentina avrebbe investito sulla ristrutturazione e l’ammodernamento dello stadio (ammodernamento che negli anni è stato progressivamente portato avanti).
E’ vero, qui si parla di ammodernare uno stadio già presente sul territorio, ma anche di uno stadio che si presta a una ristrutturazione e che non soffre di limiti quanto ne soffre lo stadio Luigi Ferraris. Il Franchi non ha le carceri affianco e non è circondato da palazzi. La realtà del Franchi è più “facile” rispetto a quella genovese, in tutti i sensi.
Alla notizia che la Sampdoria avrebbe pensato ad uno stadio nella zona Fiera, a Genova “la città dei NO” la reazione è stata quella di gridare all’orrore e allo scandalo, ancora prima che effettivamente venisse presentato un qualsiasi progetto e un qualsiasi piano di fattibilità. Perchè Genova è “la città dei NO” a prescindere.
Riccardo Garrone aveva più volte espresso la volontà di uno stadio di proprietà, individuando diverse aree, tutte negatagli da piani regolatori o altre problematiche, adesso che si ipotizza lo Stadio in Fiera, si solleva il coro dei “NO” perchè si deturpa una zona dedicata ad altre manifestazioni, si ingolfa un quartiere già trafficato, si rovina lo skyline della Superba.
Invece di abbracciare una nuova fonte di intrattenimento che aprirebbe Genova a concorrere con altre città italiane nell’ipotesi di ospitare gli europei (cosa che ora non possiamo fare perchè al massimo possiamo ospitare amichevoli della nazionale) si resta fermi sulle proprie posizioni nella città dove tutto è difficile.

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