2014
Stadi italiani da bollino nero per presenze e fatturati
Stadi sempre più vuoti con ricavi tra i più bassi di tutta Europa. E’questa, in estrema sintesi, la fotografia del calcio nostrano secondo lo studio “Report Calcio 2014″, pubblicato dal Centro Studi, Sviluppo ed iniziative Speciali della Figc con la collaborazione dell’Agenzia di Ricerche e Legislazione e Pwc.
La Serie A, tra la stagione 2011/12 e 2012/13, ha dovuto digerire un calo di 900mila spettatori negli impianti, che sono passati da 13,2 a 12,3 milioni nella precedente annata sportiva. In termini di affluenza media in rapporto ai principali campionati del vecchio continente, il Bel Paese è davanti solo alla Francia (22.591 tifosi contro i 19.211 della Ligue1). Colpa di strutture sportive antiquate, scomode e non polifunzionali, come invece accade ovunque. Ma c’è di più: i ricavi da stadio sono crollati all’8% e la cosa non può che indignare anche il presidente del Coni Giovanni Malagò: «È indecente la percentuale dell’8% determinato dai ricavi da stadio, tra un pò arriviamo a zero – ha detto il numero uno dello sport italiano nell’ambito della presentazione di “Report Calcio 2014” a Roma – Forse è dovuto anche al fatto che i diritti tv sono talmente cresciuti, ma questa è la vera sfida: arrivare al 25-30%. Colpa degli stadi? Soprattutto degli stadi. È inequivocabile. Il nostro campionato lo facciamo diventare il più intrigante del mondo, ma rispetto a Spagna e Inghilterra non è una lotta proprio all’arma bianca. Si è creato un gap importante che non aiuta chi vuole andare a vedere le partite».
A fronte di questi dati sempre più impietosi interroghiamoci sull’importanza di dotare la Sampdoria di uno stadio adeguato, accogliente per i suoi tifosi, che valorizzi il territorio su cui si andrà (forse) ad insediare e che porti entrate economiche al club.