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La sosta come pausa di riflessione: la Sampdoria vuole il riscatto

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La Sampdoria dovrà attendere la fine della sosta per dimostrare il proprio valore contro l’Atalanta: un fatto positivo o negativo?

Sosta sì o sosta no? Questo è il dilemma, a cui però non segue risposta. È certo che, per la Sampdoria, sarà una costrizione, una seconda battuta d’arresto dopo quella di Udine di sabato sera. Se vogliamo, una sorta di pausa di riflessione per capire meglio quali siano stati gli errori collettivi e individuali, limando le imperfezioni in vista della sfida contro l’Atalanta al rientro. Le assenze dei nazionali Karol Linetty, Bartosz Bereszynski, Joachim Andersen e Dawid Kownacki non smuoveranno la sapiente frenesia di Marco Giampaolo di sperimentare né annulleranno comunque il desiderio di dimostrare che la vera identità dei blucerchiati non è quella mostrata alla “Dacia Arena”.

L’unico lato negativo della sosta, dunque, è lo stesso di qualche settimana fa successivamente al rinvio dell’impegno con la Roma, dettato dall’allerta rosso segnalato su tutta la Liguria. Sarebbe stato meglio tornare immediatamente sul terreno di gioco e ristabilire l’equilibrio mentale con un risultato positivo, alleggerendo così la pressione onde evitare di ricadere nuovamente nel tragico baratro della sconfitta. Se contro il Torino fosse necessario mantenere viva la concentrazione e cavalcare l’onda dell’entusiasmo, a parti invertite sarà doveroso coltivare la voglia di rivalsa senza disperderla nel tempo. Un modo in più per testare le proprie capacità in un campionato che si prospetta ai limiti dell’infinito, di conseguenza non devono spaventare queste costanti interruzioni del calcio giocato che non fanno altro che aumentare la tenuta nervosa di ciascun giocatore.

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