2013
Soriano: «Voglio trovare il mio posto alla Samp»
Reduce da una stagione deludente, con molte presenze e quasi nessun sprazzo di luce, Roberto Soriano è arrivato a Bardonecchia più determinato che mai. Con la probabile conferma del 3-5-2 e la partenza di Poli, per lui si apre una possibilità: quella di essere l’erede naturale dell’attuale centrocampista del Milan nella mediana blucerchiata. Finora, Soriano non ha dato seguito alle premesse che riguardavano il suo talento: campioncino del Bayern, prelevato da Marotta e protagonista ad Empoli, non si è ancora imposto a Genova. Ma quest’anno può essere quello della consacrazione: «In queste prime partite, il mister mi ha fatto giocare a centrocampo, come interno – esordisce Soriano – è una posizione che mi piace e in cui sento di poter essere utile. Ma sta a me fare in modo di sfruttare l’opportunità. Lo scorso anno ho giocato poco, ma quando è capitato non sono stato all’altezza delle aspettative. Perciò devo migliorare in tutto. Se finora non ho reso al massimo, ora so che devo dare il 150% di me stesso per trovare il mio posto in questa Samp».
In quella magica notte di giugno 2012 a Varese, Soriano era stato uno dei migliori, facendo contemporaneamente da “10” e da strenuo marcatore di Kurtic, faro dei biancorossi: «Il mister Iachini mi aveva schierato trequartista. Credo nell’occasione di aver fatto la mia parte – confessa l’ex Bayern Monaco – resta il rimpianto per quella respinta di Terlizzi. Sulla linea oppure oltre, non lo so, per fortuna abbiamo vinto lo stesso e siamo tornati in A». La massima serie vissuta con Ferrara prima e con Rossi poi: «Conoscevo bene il primo perché mi aveva chiamato in Under 21, il secondo è arrivato e ha saputo raddrizzare una situazione che stava mettendosi male – racconta il centrocampista – ho provato a rendermi utile, ma non ci sono riuscito come avrei voluto. Ora sta a me dimostrare che sono cresciuto e che posso essere importante per questa squadra».
Una prima fase di ritiro in cui si corre molto, ma Soriano ne dà un giudizio positivo: «Si lavora molto, ma è tutta fatica che tornerà utile nel corso della stagione – ribadisce Soriano, nato in Germania, a Darmstadt – il mister è molto esigente, pretende ma dà altrettanto, è molto bravo a lavorare con i giovani e anche lui vive come un’opportunità il fatto di poter impostare la stagione fin dal ritiro estivo. L’anno scorso, invece, era arrivato in una situazione d’emegenza». Pur essendo giovane, Soriano è alla Samp per il terzo anno consecutivo e perciò può dare un giudizio sui nuovi: «Siamo qui da una decina di giorni e, nel gruppo, ci sono grande voglia di fare ed il giusto entusiasmo – confessa il numero 21 blucerchiato – i ragazzi appena arrivati hanno manifestato grande disponibilità ed entusiasmo, credo che tutti abbiano ottime doti». Sul modello a cui ispirarsi, Soriano ne dà un’idea generale: «Non c’è ne è uno in particolare, ma mi è sempre piaciuto quel tipo di calciatore che s’inserisce e va al tiro, fra il trequartista e l’attaccante».
Da ragazzo, Soriano rinunciò alla chiamata da parte della Germania, mentre nell’Italia è arrivato fino all’U-21: «La maglia azzurra è un sogno per tutti i bambini che cominciano a giocare, ma in questo momento voglio essere realista al massimo grado – dice Soriano, 22 anni – prima devo conquistare spazio nella Sampdoria e il resto si vedrà. Di certo, mi sono sempre sentito italiano e ringrazierò per sempre la società per avermi riportato nella patria della mia famiglia». Sul numero di maglia, Soriano è chiaro: «Ho tenuto il mio 21. Lo avevo preso fin dal giorno del mio arrivo alla Samp e non ho mai avuto un motivo per cambiarlo – racconta il centrocampista, 25 presenze stagionali nel 2012/2013 – tra l’altro, quando ho giocato per la prima volta in maglia blucerchiata, avevo 21 anni e quindi, quello che prima era un caso, adesso ha un significato».