2014
Soriano: «Ringrazio tutti per il sostegno. Conte? Mi ha dato fiducia»
Il debutto in nazionale è arrivato in gara ufficiale. Un’emozione piuttosto forte per Roberto Soriano, che ancora non ci crede: «Mi sembra ancora un bellissimo sogno. Non svegliatemi…». Quando Pasqual si è fatto male, Conte ha pensato a lui per ridisegnare l’Italia: «Non me lo immaginavo. Durante la settimana il ct mi aveva provato tra i titolari, per farmi provare situazioni, schemi e posizioni. Ma non mi sarei mai aspettato di entrare subito. Poi si è infortunato Pasqual e ho sentito chiamare il mio nome». Magari c’è stata pure il tremolio alle gambe nei primi minuti: «Beh, sì. E credo si sia anche vista – ammette Soriano ai microfoni de “Il Secolo XIX” -. Nei primi minuti ho perso un paio di palloni. Poi è andata meglio».
COMPATTEZZA E FIDUCIA – Una gara dura quella di domenica sera, tanto che il pareggio è sembrato un buon risultato: «Molto difficile. I croati sono forti, buon palleggio e buon possesso palla. Ci hanno messo in difficoltà, ma credo che a livello di squadra siamo riusciti a dare una buona risposta, siamo stati bravi a soffrire. Conte ci aveva preparati bene a questo confronto: sapevamo di dover restare compatti e corti». Conte ha fatto anche i complimenti nel post-gara al centrocampista della Samp, dicendo che i giovani sono necessari per la nazionale: «Non lo sapevo e lo ringrazio. L’impatto con il mister per me è stato assolutamente positivo. Indipendentemente dal fatto che mi abbia utilizzato. Mi ha dato fiducia, mi ha fatto capire che posso rendermi utile alla squadra».
DEBUTTO E GENOVA – Il debutto con la Croazia costa a Soriano la passerella odierna a Genova, perché la Fifa impedisce da regolamento di giocare due gare a meno di 48 ore di distanza: «Mi spiace perché mi avrebbe fatto un enorme piacere vestire l’azzurro nello stadio che sento più mio e davanti ai tifosi blucerchiati. Spero – anzi li invito – a esser presenti in gran numero per la sfida contro l’Albania, che ha un significato speciale per Genova. Io sarò in tribuna, a fare il tifo per l’Italia, per questa città che mi ha accolto così bene e anche per i miei compagni, che hanno la possibilità di provare cosa significhi indossare l’azzurro. Spero giochino tutti, Manolo, Stefano e Lollo (Gabbiadini, Okaka e De Silvestri)».
REAZIONI – Qualche notizia da Bogliasco è arrivata: «Nei giorni scorsi parecchi compagni mi hanno mandato messaggi. E tanti ne ho ricevuti anche dopo la partita. Il mio pensiero va a loro, perché è anche grazie a loro, alla Sampdoria, ai tifosi e moltissimo a Sinisa Mihajlovic se sono riuscito ad arrivare fin qui». Si sarà fatto vivo anche Shkodran Mustafi, suo amico fraterno: «Sì, mi ha fatto i complimenti ed era molto contento per me. Shkodran è uno dei compagni con i quali ho legato di più da quando sono alla Samp. Anzi, lo considero uno dei miei migliori amici. Lui in nazionale, quella tedesca, c’è già stato, visto che è tornato dal Brasile campione del Mondo. Ogni tanto ci siamo detti che saremo avversari in qualche Italia-Germania, chissà…».
FRATELLI E MUGNAINI – Ci si chiede dove finirà la sua prima maglia azzurra: «Non lo so… o meglio, sicuramente non la terrò io. A fine partita fuori dallo stadio l’ho data a mio fratello Elia, quello che gioca a pallone nello Stuttgarter Kickers: è venuto apposta da Darmstadt in automobile a Milano per vedermi, insieme al capitano della squadra, Enzo Marchese. Più altri quattro-cinque amici. Se la vedranno loro, sarà una bella lotta». Magari ci sarà qualche celebrazione al Mugnaini: «Qualcosa dovrò fare… a qualcuno avevo già detto che se fossi entrato in campo con la Croazia, avrei offerto una cena a tutta la squadra. E così farò: breasola e pasta in bianco per tutti…». Forse è un Soriano diverso quello che ritorna agli ordini di Mihajlovic: «No, sono lo stesso. Ma ho vissuto una settimana belissima. Il presente ora è il Cesena».