2015
Soriano-Napoli, la disamina della vicenda
Il mancato arrivo di Roberto Soriano al Napoli ha sollevato un polverone di malcontento tra i tifosi azzurri, che nella giornata di ieri hanno inveito pesantemente contro l’operato di Giuntoli e De Laurentiis. Il presidente campano, dal canto suo, per proteggersi le spalle ha rimandato il trasferimento alla sessione invernale di calciomercato, dichiarando di avere già un accordo verbale con Manuel Montipò, l’agente del giocatore, e di chiudere la trattativa grazie ai buoni rapporti che lo legano a Massimo Ferrero. Il collega doriano, però, non è sicuro concederà la mezz’ala, tanto da ritenersi incavolato per come si sia sviluppata la vicenda.
Come riporta il Secolo XIX, ci sarebbero alcuni punti oscuri alla base dell’accaduto. Soriano ha detto sì al Napoli intorno alle ore 17 direttamente da Coverciano, dove aspettava un’ulteriore chiamata da parte dei dirigenti per la chiusura. Ciò, ovviamente, non è avvenuto in quanto le sei ore a disposizione siano state sprecate a inseguire una pratica organizzativa del tutto anomala ed erronea: il direttore sportivo Giuntoli, anziché trattare all’hotel Gallia con Ferrero, Romei e Osti, stava insieme al segretario Vallefuoco e al direttore generale Chiarelli presso l’Atahotel. I due prima citati sono fondamentali per apporre le firme e decretare fatto è ufficiale un contratto. Hanno fatto la loro anche i diritti di immagine del calciatore, rallentando inoltre ogni decisione. Alle 22.30, tuttavia, le parti hanno chiesto una deroga alla Lega, al fine di ottenere ancora qualche minuto dopo le 23: richiesta respinta e litigio in cui è stato inserito anche Tavecchio, reo di non aver garantito la piena riuscita della compilazione della pratica burocratica che possedeva soltanto le credenziali derivanti dalla Sampdoria: non è da escludere, infine, la volontà del Napoli all’ultimo di non completarne il passaggio.