Soriano: «Ho sempre sognato la Serie A. Euro 2016? Ci spero. La Samp...» - Samp News 24
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2015

Soriano: «Ho sempre sognato la Serie A. Euro 2016? Ci spero. La Samp…»

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Da partente a capitano in campo. Da quasi ceduto a punto di riferimento indispensabile. La vita di Roberto Soriano alla Samp è cambiata parecchio nel giro di un paio di mesi: terzo nella gerarchie della fascia da capitano alle spalle di Palombo e Krsticic, il centrocampista ha rischiato di partire. Prima la seduzione del Milan, poi l’offerta e l’affare quasi fatto col Napoli, saltato nelle ultime ore di mercato. Soriano ha dato sinora il meglio, rinnovando anche il contratto fino al giugno 2020. Segno che l’impegno non è mai venuto meno. Manca solo una cosa: «Solo l’unico giocatore di A che non ha una casa. Ho lasciato la mia perché troppo piccola e non ne ho ancora trovata un’altra. Emiliano (Viviano, ndr) mi sta ospitando e ci facciamo compagnia», scherza il centrocampista.

2015-16 AZZURROCERCHIATO – Finora il giudizio di Soriano sull’annata blucerchiata è positivo: «All’inizio è stata dura, perché lo scorso avevano conquistato la qualificazione ai preliminari di Europa League. Veder sfumare tutto in quel modo… abbiamo riversato la rabbia per l’eliminazione nelle prime giornate di campionato e abbiamo messo in difficoltà pure le grandi che abbiamo affrontato». Merito anche di Soriano, già a quota due reti: «Il mio record stagionale è di cinque gol e spero di batterlo. Non importa se giocando da interno di centrocampo o da trequartista come da piccolo». Nato in Germania, Soriano si sente italiano al 100%: «Orgoglioso di esserlo. Quando cresci all’estero come me, senti ancora di più l’appartenenza alla tua nazione. Mi ricordo la festa per la vittoria del 2006».

GERMANIA NEI RICORDI – Un orgoglio nazionale che l’ha spinto a esser convocato dal ct Conte: «Quando giocavo nel Bayern, l’allenatore dell’Under 16 e dell’Under 17 tedesca veniva spesso a chiedermi se volevo prendere il passaporto tedesco, ma ho sempre pensato solo alla maglia azzurra». Magari c’è il sogno Euro 2016: «Tengo gli occhi aperti, ma devo guadagnarmi la chiamata del ct giocando benissimo con la Samp». Chissà se affronterà qualche ex compagno del Bayern: «Sarebbe bello sfidarli con l’Italia. Sono arrivato a Monaco a 14 anni e nel convitto ero vicino di stanza di Alaba. Lì abitavano anche Kroos, Muller e Badstuber che però erano più grandi. Al Bayern sono organizzatissimi: ti fanno allenare, ma ti seguono pure negli studi. La sera alle 22 però tutti in camera e vietato sgarrare».

RITORNO IN ITALIA – Forse il ritorno in Italia è dovuto proprio a questa grande attenzione del club verso i suoi giovani: «Con Klinsmann allenatore della prima squadra, pochi giovani avevano la possibilità di arrivare a lavorare con i più grandi e io viceversa volevo quest’opportunità. Due giorni prima di compiere 18 anni ho accettato la proposta di Paratici (nel 2009, d.s. della Samp, ndr)». Ci si chiede se rifarebbe la stessa scelta: «Mille volte, perché il mio sogno è sempre stato di giocare in Serie A».

UOMO-MERCATO – Un’estate particolare quella di Soriano, sempre al centro del mercato. Lui però ha voluto precisare i suoi pensieri ai microfoni de “Il Corriere dello Sport”: «La mia preferenza è sempre stata quella di restare qua. Nel calcio non si sa mai cosa può succedere perché ci sono di mezzo anche le società, ma spero di vestire la maglia blucerchiata ancora per molti anni». Qualcuno ha detto che fosse arrabbiato per il mancato affare col Napoli: «Stupidaggini». Anche se l’ultimo giorno di mercato è stato estenuante: «Ero a Coverciano con la nazionale e ho vissuto tutto il pomeriggio e la sera con Éder, che era più o meno nella mia situazione. C’è stata una trattativa che però non è mai stata chiusa. Si vede che non era destino. E comunque la mia preferenza è stata sempre rimanere qui».

RINNOVO E FUTURO – Ecco perché è arrivato il prolungamento: «Sono a Genova da sei anni e mi trovo bene. La Samp è una piccola famiglia e voglio ripagare sul campo la fiducia dei dirigenti». Fosse per Ferrero, lui ed Éder sarebbero intoccabili: «E io non ho mai pensato di andar via, né chiederò di esser ceduto». C’è chi ha legato la sua figura spesso a quella di Sinisa Mihajlovic, l’uomo che l’ha rilanciato: «Se chiama, rispondo… spero che faccia bene e che conquisti più punti possibili. Alla Samp ha fatto bene e ci ha aiutati parecchio. Quando non gioca contro di noi, tifo per lui». Si spera che la Samp possa tornare in Europa: «Secondo me sì. Gioco in una grande società, abbiamo una rosa di valore e un ottimo allenatore. Voglio portare la Samp in alto».

INTER E ICARDI – Domenica arriva l’Inter capolista: «Non sarà facile, perché loro hanno perso male con la Fiorentina e vorranno riscattarsi. Contro le grandi squadre, però, noi facciamo sempre bene». I nerazzurri sembrano essersi ripresi: «Hanno acquistato giocatori fortissimi e pensavo che sarebbe partita forte. Può vincere lo scudetto? Credo sia una delle candidate con Roma e Juve». E ci sarà anche Mauro Icardi, che due anni fa esultò polemicamente verso la Sud: «Quel gesto mi ha dato parecchio fastidio perché lui è cresciuto qui come calciatore e comportandosi così non ha mostrato rispetto. Ognuno fa ciò che vuole, ma se è all’Inter lo deve anche alla Samp e ai suoi tifosi».

PARAGONI E CASSANO – Sarà una sfida particolare anche per Zenga, cuore nerazzurro: «Penso di sì, speriamo di fargli un regalo…». Ferrero ha paragonato lui ed Eder a Vialli e Mancini: «Mi sembra esagerato, ma il presidente ha grande affetto per noi. Vialli e Mancini sono stati due campioni, mentre Eder e io abbiamo tanto da dimostrare». Cassano è tornato alla Samp: «Ha portato allegria, simpatia e classe. Quando ero nelle giovanili della Samp, ha sempre parlato bene e di me ed è un piacere averlo come compagno».

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