2014

Soriano: «Felice per Mustafi: ora mi tocca dargli del “lei”…»

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Miglior amico di uno dei campioni del Mondo: questo uno dei tratti di Roberto Soriano, che ha festeggiato con gioia il traguardo raggiunto da Shkodran Mustafi con la Germania. E proprio Soriano, che ha vissuto in Germania per molto tempo, ai tempi del Bayern conosceva altri due futuri campioni del Mondo: «In convitto al Bayern, con me c’erano due di quelli che hanno battuto l’Argentina: Toni Kroos e Thomas Muller. Altri due miei compagni di squadra sono arrivati molto in alto, come Holger Badstuber e David Alaba. Anche se quest’ultimo è austriaco…».

GERMANIA-ITALIA – In Germania hanno provato a inserire Soriano nelle giovanili teutoniche, ma senza successo: «Io non ho mai avuto dubbi. Sono nato e cresciuto lì, ci sono rimasto finché non mi ha chiamato la Sampdoria: ero stato contattato dalle nazionali giovanili tedesche. Ma io mi sono sempre sentito italiano, la mia famiglia è italiana, in casa non abbiamo mai parlato il tedesco bensì il dialetto irpino – confessa a “Il Corriere Mercantile” -. Ho avuto la fortuna di esser chiamato anche dai commissari tecnici azzurri ed è stata una grande felicità per me. Era quello che volevo». E comunque la Germania è multietnica: «Come la Francia campione del Mondo e il Belgio di questo Mondiale, le nazionali sono sempre più lontane dall’immagine che ne avevamo. Ma io ho sempre sognato di giocare per l’Italia».

GIOIA PER SHKODRAN – Il suo amico Mustafi è stato contattato dall’Albania, ma alla fine ha scelto la Germania: «Che gioia per lui. Il “Musto” era al Mondiale e quindi no nego che ho fatto il tifo innanzitutto per l’Italia, ma dall’eliminazione in poi solo per lui – ammette il numero 21 blucerchiato -. Che strano e che bello vederlo laggiù sollevare la Coppa, dopo quello che aveva passato: un campionato pazzesco, la pre-convocazione, quindi l’esclusione, poi il rientro in gioco all’ultimo minuto per l’infortunio di Reus. E quelle tre presenze che ne fanno un campione del Mondo “vero”… davvero una storia bella, per un caro amico».

REVERENZA E PARAGONI – I due si sono poi sentiti dopo la finale: «Gli ho telefonato per chiedergli: «Musto, vero che adesso ti devo dare del lei, ora che sei campione del Mondo?» e lui si è messo subito a ridere. Vedi, sono veramente contento perché oltre che un campionato, è anche un bravissimo ragazzo: non si è mai montato la testa e non lo farà mai». In Germania Goetze segna il gol decisivo in finale, in Italia Soriano – che ha la stessa età – è ancora considerato un talento da confermare: «Da noi non c’è pazienza: se sei giovane, prima di farti giocare ci pensano e ci ripensano, se poi sbagli una partita avrai difficoltà a far capitare una seconda occasione. Così è più difficile venir fuori».

ROAD TO MOSCOW – Lo stesso Soriano ha avuto problemi alla Samp: «Ce l’ho sempre messa tutta, ma quando si comincia ad avere alti e bassi, ci vuole pazienza e non sempre le società, gli allenatori, gli stessi tifosi ce l’hanno…». Adesso però le cose son cambiate: «Vedrò di non deludere le aspettative, sono qui in ritiro per darmi da fare e conquistare sempre più spazio». Magari tra quattro anni sarà Mustafi a chiamare Soriano per darsi del lei: «Non scherziamo. La strada è talmente lunga…». Magari due amici contro in finale a Mosca nel 2018: «Non ci voglio nemmeno pensare, sono abituato a fare un passo alla volta. Ora il mio compito è fare bene nel Doria. I sogni sono sogni, per realizzarli non conosco che il lavoro».

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