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Tutti sognano Ibrahimovic, perché non la Sampdoria?
Con la free agency, Zlatan Ibrahimovic è un obiettivo per chiunque. Per la Sampdoria è irrealizzabile, ma sarebbe un bel vedere al “Ferraris”
Mi sento fin da subito di fare un disclaimer: questo pezzo non è una voce di mercato, un’indiscrezione di alcun tipo o una soffiata clandestina arrivata da fonti anonime che neanche WikiLeaks. Questa vuole esser semplicemente una considerazione, un’opinione di fronte a fatti incontestabili, a dati tangibili per chiunque li voglia toccare. Dato numero uno: da qualche giorno, il Manchester United ha comunicato a Zlatan Ibrahimovic che non eserciterà l’opzione per il rinnovo di contratto. Dopo solo un anno e tre trofei alzati (la Charity Shield, la League Cup e l’Europa League), lo svedese ha salutato l’Old Trafford. Dato numero due: l’attaccante deve recuperare dal grave infortunio rimediato nella partita di ritorno dei quarti di Europa League contro l’Anderlecht. Una rottura del legamento crociato che lo terrà fuori per qualche altro mese, in cui Ibrahimovic cercherà il recupero completo: un percorso delicato quando hai quasi 36 anni. Dato numero tre: la Sampdoria, dopo aver ceduto Patrik Schick alla Juventus per 30 milioni di euro (più soldi, ma dilatazione del pagamento preferita dalla società bianconera), potrebbe perdere anche Luis Muriel, anch’egli protetto da una clausola rescissoria importante, ma non impossibile da scavalcare.
INCUBO IN SERIE A – Finché è stato nel nostro campionato, Zlatan Ibrahimovic è stato un incubo per la Sampdoria: in nove partite disputate tra Serie A e Coppa Italia contro la Sampdoria con le maglie di Inter e Juventus, lo svedese ha realizzato sei reti e piazzato tre assist. Alcune di quelle marcature furono una dimostrazione di forza pura e semplice. Ciò nonostante, la Sampdoria ha regalato diversi dispiaceri a Ibrahimovic: la Sampdoria ha eliminato l’Inter nella semifinale della Coppa Italia 2008-09, ha vinto a Torino nel 2004-05 (quando lo svedese era ancora un giovane talentuoso della Juventus, appena arrivato in Italia dall’Ajax) e ha rovinato la prima di Mourinho in Italia (sempre nel 2008-09: gol di Ibrahimovic, pareggio di Delvecchio a Genova).
IBRA A GENOVA – Ma cosa porterebbe Zlatan Ibrahimovic nella Genova blucerchiata? E soprattutto perché in primo luogo la società dovrebbe pensare a un colpo del genere, quando la linea verde trionfa, come testimonia il probabile arrivo di David Kownacki dal Lech Poznan? Per tre motivi sostanzialmente. Il primo: Ferrero ama questi colpi a effetto e si è già pronunciato sullo svedese. Lo dimostrano l’arrivo di Samuel Eto’o nell’inverno 2015 (con tanto di presentazione da “boss” al “Ferraris”) e l’interessamento per Francesco Totti. Chiaro che la linea-guida della Sampdoria è un’altra, ma Ibrahimovic scavalcherebbe ogni logica. Il secondo: la Sampdoria ha sofferto moltissimo la mancanza di una punta oltre Quagliarella. E persino il solido Fabio si farebbe (forse) da parte per la presenza di uno come lo svedese: come ci insegnano contesti più vincenti – i Golden State Warriors, laureatosi nella notte campioni NBA per la seconda volta in tre anni -, se puoi prendere Kevin Durant, non ti tiri indietro. Il terzo: con la perdita di Schick e quella possibile di Muriel (in questo scenario immaginifico, quasi certa), i gol da qualcuno devono arrivare. E meglio di chi ne ha segnati 28 in 46 partite durante il 2016-17 può dare qualcosa in termini offensivi? Per altro, Ibrahimovic sacrificherebbe qualcosa in fase di lavoro oscuro (quella in cui Quagliarella eccelle), ma darebbe tanto in termini di inventiva. E la convivenza tra i due non sarebbe nemmeno impossibile, sebbene il 34enne Quagliarella dovrebbe fare ancora più lavoro oscuro dell’anno passato. E sarebbe forse la coppia-gol più vecchia mai vista in Serie A (70 anni insieme).
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Ovvio, per ripagare un investimento del genere, ci vogliono soldi. E allora la Sampdoria – oltre alle cessioni di Muriel e Schick – potrebbe pensare di liberare un po’ di spazio nel monte-ingaggi con la cessione di Cigarini (al suo posto Capezzi come vice-Torreira), l’addio a Palombo e la rinuncia a Edgar Barreto (magari lanciando Linetty da titolare e promuovendo qualcuno dalla primavera o sdoganando definitivamente Djuricic nel ruolo di mezzala). Ibrahimovic aveva un ingaggio da poco più di 20 milioni di euro nell’ultima stagione al Manchester United: se lo svedese volesse dilazionare questa folle cifra su un biennio, magari abbassandola, la follia comincerebbe ad avere i crismi del sogno. Tutto pur di avere un fuoriclasse di quella caratura nella Genova blucerchiata.