2013

Sky – Di Stefano su Samp-Sassuolo: «Il Doria ha delle lacune. I neroverdi? Squadra ostica»

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Giuseppe Di Stefano, giornalista di Sky Sport, è intervenuto in esclusiva a ilpubblicitsta.it per analizzare i temi della sfida di domani tra Sampdoria e Sassuolo, ma anche in generale sul momento dei blucerchiati.

Prima considerazioni sul modulo tattico schierato da Rossi che nelle ultime partite è variato spesso
«Da un momento di difficoltà dovevano essere trovati i giusti rimedi. E se la rosa era, ed è, intoccabile fino a gennaio, l’unica possibilità arrivava dal modulo. Il 4-4-2 da copertura, quadratura ed equilibrio. E se in rosa non hai super campioni, come Ronaldo o Messi, è il sistema ideale»

Obiettivo focalizzato sul perchè della sconfitta blucerchiata a Verona
«Verona squadra super esaltata. La Samp avrebbe potuto fare di più. Lo sa anche Delio Rossi».

Dopo questa sconfitta la Sampdoria resta a  9 punti
«Campionato difficile. La Samp ha delle lacune, secondo me, in attacco. La classifica attuale credo sia l’esatta fotografia di una rosa buona ma incompleta, soprattutto numericamente».

Sguardo ora al match di domani Samp-Sassuolo
«Squadra ostica il Sassuolo. Gioca senza pressione, e soprattutto in trasferta giocano bene. Udinese a parte, sono in un buon momento».

Rossi ha fatto a meno a turno di Gastaldello e Palombo dimostrando che nessuno è intoccabile
«Delio Rossi conosce la squadra. Gastaldello e Palombo sono i simboli, ma può capitare di stare qualche partita in panchina. Per provare a battere il Sassuolo servirà però anche la loro esperienza».

Il mercato è ancora lontano, ma intanto si torna a parlare di Niang
«Credo che per Niang sia derby. Il giocatore a gennaio andrà via dal Milan: nessun dubbio. Ed allora attenzione all’autostrada per Genova. Doppia corsia. Per me resta favorito il Genoa, soprattutto per quello che potrà mettere sul piatto delle contropartite».

Questione Daspo per i tifosi blucerchiati in trasferta a Livorno
«Nasco ed ho vissuto a Catania per 28 anni. Daspo, tessera del tifoso sono argomenti delicatissimi nati dopo il famoso ‘2 febbraio’. Morì l’ispettore Raciti. E da li il calcio è un po’ più triste, soprattutto negli stadi. Ma l’argomento, forse perché l’ho vissuto da pochi metri, è delicatissimo ed è per questo che evito ogni tipo di commento».

Infine giudizio sulla scelta di affiancare la figura di Remondini a Sagramola e Osti.
«Ne ho sentito parlare. Credo che se servirà per dare serenità all’ambiente (società e tifosi), ben venga. Non credo infatti che Osti o Sagramola abbiano bisogno di tutor. Sono dirigenti molto esperti».

 

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