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Sindaco Doria: «Nuovo stadio a Genova? Mancano i soldi»

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Le ultime stagioni lo stanno confermando: avere uno stadio di proprietà porta considerevoli vantaggi: oltre a quelli economici, anche i risultati sportivi hanno un sensibile miglioramento, basti pensare alla Juventus che da 5 stagioni consecutive vince lo Scudetto e ha entrate superiori a qualsiasi società italiana, merito appunto dello Juventus Stadium. O anche il Sassuolo, realtà ben diversa rispetto ai bianconeri ma che in questa stagione, finale di Coppa Italia permettendo, ha meritato l’accesso all’Europa League.

Da anni la Sampdoria, dagli ultimi anni di presidenza di Riccardo Garrone, aveva le stesse ambizioni: avere uno stadio proprio dal quale ricavare cospicue entrate. Erano state individuate diverse aree ma si è sempre arrivati a un nulla di fatto, un po’ per la burocrazia mai troppo simpatica in queste situazioni e un po’ per la classica immobilità della città di Genova. Con l’arrivo del presidente Ferrero la Samp ha leggermente cambiato il tiro: da uno stadio di proprietà si è arrivati a un progetto di cogestione dell’attuale impianto, il Luigi Ferraris, che anno dopo anno peggiora il suo stato di salute. Intanto, Samp e Genoa hanno fondato la Luigi Ferraris srl per la gestione del Ferraris.

A riguardo, ai microfoni di Telenord, ha parlato il Sindaco di Genova, Marco 
Doria: «Per costruire un nuovo stadio a Genova non esistevano e non esistono le condizioni economiche. Non ci sono soldi del Comune e nemmeno dello Stato, e anche se ci fossero dei soldi pubblici la priorità sarebbe la messa in sicurezza del territorio dal rischio alluvioni. Noi abbiamo uno stadio che ha delle grandi potenzialità, uno degli stadi più inglesi di Italia, da dove si segue bene la partita sugli spalti, si è vicini ai calciatori in campo. Marassi deve diventare il tempio calcistico di Genoa e Sampdoria che in passato hanno disputato partite molto emozionanti. Già un primo intervento sul terreno del Ferraris è stato fatto con il nuovo manto erboso e il successivo drenaggio. Le società – afferma il primo cittadino genovese – devono essere protagoniste della gestione diretta dell’impianto. Io sono a disposizione, aspetto dalle società che mi venga fornita la documentazione mancante».

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